Sono preoccupati e chiedono un aumento dei prezzi alla produzione. L’annuale conferenza stampa dell’Unione svizzera dei contadini (USC), tenutasi mercoledì a Frienisberg (BE), ha evidenziato che il settore non solo sta soffrendo per il forte calo dei redditi, ma deve anche fare i conti con le ristrettezze dei consumatori. “La maggior parte delle aziende agricole è piuttosto disillusa. In un momento in cui tutto diventa più costoso, la gente sembra risparmiare innanzitutto sul cibo”, ha dichiarato Markus Ritter, presidente dell’USC.
La situazione economica degli agricoltori appare nettamente peggiorata negli ultimi anni. Il reddito per unità di lavoro familiare, secondo i dati riferiti al 2022, è diminuito del 4,1% su base annua nelle regioni di pianura e del 10,4% nelle aree collinari. Nelle regioni di montagna, le entrate annue sono di soli 40’100 franchi per un lavoro a tempo pieno (-6,8%). Alla luce di queste cifre, gli agricoltori chiedono un aumento dei prezzi alla produzione del 5-10%.
Durante l’incontro odierno, l’USC ha inoltre respinto le richieste formulate dall’iniziativa popolare biodiversità, “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio”, sulla quale si voterà quest’anno. Secondo i contadini svizzeri non c’è la necessità di introdurre nuove regolamentazioni. Inoltre, le richieste avanzate dalle organizzazioni ambientaliste sono completamente sproporzionate, ha dichiarato il direttore dell’associazione Martin Rufer.
Prezzi più adeguati in grado di coprire i costi sono una base fondamentale, che porta al miglioramento di molti ambiti del settore, quali il benessere degli animali, la protezione del clima e la promozione della biodiversità, ha aggiunto Rufer.
Contadini preoccupati per il futuro
Telegiornale 03.01.2024, 12:30