Svizzera

I timori del triage silenzioso

Terapie intensive sempre più occupate, l’esperta: “Una situazione come lo scorso anno a dicembre è eticamente devastante” – La questione etica del vaccino per i bambini

  • 27 novembre 2021, 10:47
  • 20 novembre, 19:09
"Le unità di terapia intensiva sovraffollate portano tacitamente a una selezione dei pazient"i da trattare"

"Le unità di terapia intensiva sovraffollate portano tacitamente a una selezione dei pazient"i da trattare"

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Di: ATS/dielle 

Le unità di terapia intensiva sovraffollate a causa di Covid-19 portano inevitabilmente e tacitamente a una selezione dei pazienti da trattare. E questo triage “implicito è eticamente devastante” secondo Tanja Krones, membro della commissione etica nazionale. Dottoressa in medicina umana e sociologia, Krones lavora all'Istituto di etica biomedica dell'Università di Zurigo.

Il triage ha infatti come conseguenza un utilizzo non ottimale delle risorse limitate, ha spiegato Krones in un'intervista pubblicata sulla NZZ sabato. Un esempio in questo senso è quando i residenti delle case di riposo o delle case di cura non vengono ricoverati in ospedale, anche se i pazienti lo necessiterebbero e lo vorrebbero.

Per Krones non c'è motivo per cui la situazione dello scorso anno a dicembre non debba ripetersi; una condizione che, con troppi pochi letti di terapia intensiva liberi, era pessima.

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Il personale sanitario sta cercando di soddisfare tutti quanti, ma il triage silenzioso può avere effetti negativi nei pazienti, che possono sentirsi dimenticati secondo la sociologa, che si riferisce in particolare alle persone socialmente vulnerabili o con problemi mentali. Per l’esperta in Svizzera queste persone sono infatti un po' trascurate.

I bambini, i mancati contatti sociali e la questione etica del vaccino

Krones insiste anche sulla situazione dei più giovani, ricordando che l'UNESCO, l'organizzazione delle Nazioni Unite che promuove l'educazione e la cultura, ha lanciato l'allarme molto presto, affermando che i bambini sono i veri perdenti nella pandemia.

“Per loro, la mancanza di contatto sociale è molto peggio del virus: le cliniche in Germania e in Svizzera sono piene di bambini che soffrono di malattie psicosomatiche”. La vaccinazione ha un effetto limitato sui bambini, poiché è meno probabile che si ammalino seriamente. Quindi, secondo la sociologa, vaccinare un bambino in modo che gli adulti possano stare bene pone un problema dal punto di vista etico.

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