A Berna è stato fatto un altro passo verso l’identità elettronica, che potrebbe essere introdotta nel 2026. Seguendo il Consiglio nazionale, martedì quello degli Stati ha sostenuto quasi senza eccezioni il progetto governativo, sottolineando comunque l’importanza di garantire la sicurezza dei dati. Il dossier ritorna ora al Nazionale per le divergenze.
L’identità elettronica (in breve: e-ID) sarà facoltativa e potrà essere richiesta online o presso l’ufficio passaporti da chiunque sia in possesso di una carta d’identità, di un passaporto svizzero o di un permesso di soggiorno per stranieri.
La protezione dei dati
Si chiede però anche che la sicurezza dei dati sia garantita, come dichiarato a nome della commissione da Matthias Michel (PLR/ZG). A differenza del progetto precedente, bocciato alle urne nel 2021, la nuova e-ID sarà interamente in mano pubblica e consentirà ai titolari di mantenere il massimo controllo sui propri dati.
Ed è proprio sulla protezione dei dati che insiste il Consiglio degli Stati, apportando una serie di modifiche al disegno del Consiglio federale. In particolare vuole che l’e-ID sia memorizzata esclusivamente in un’applicazione della Confederazione appositamente concepita. In linea di principio, anche i fornitori privati di tali applicazioni dovrebbero essere autorizzati a memorizzare e presentare l’e-ID in futuro, ma solo a condizione che rispettino le rigide norme emanate dal Governo.
Il Consiglio federale ritiene che l’e-ID potrebbe essere disponibile a partire dal 2026. “Sarà facoltativa, gratuita e facile da usare per tutti” ha assicurato Beat Jans, responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia.
Quale impiego?
Ma a cosa servirà? In sostanza sarà possibile utilizzarla su Internet per richiedere un estratto del casellario giudiziale o della patente di guida. Ma sarà anche possibile utilizzarla tramite un’applicazione per smartphone, ad esempio per dimostrare la propria età quando si fa un acquisto. Un cantone o un comune potrà far capo all’identità elettronica anche per rilasciare, ad esempio, una licenza di caccia o un certificato di residenza.
Tutti i rapporti con la Confederazione che possono essere svolti virtualmente potranno in ogni caso essere sbrigati di persona. Allo stesso tempo, tutte le autorità svizzere saranno obbligate ad accettare l’e-ID come documento d’identità valido se accettano il principio della prova elettronica dell’identità. Infine, questi sistemi saranno conformi agli standard internazionali, in modo che l’e-ID possa essere utilizzata anche all’estero.
I costi di realizzazione - fino al 2028 - dovrebbero ammontare a 182 milioni di franchi. I costi operativi a partire dal 2029 sono stimati in circa 25 milioni all’anno.
Notiziario
Notiziario 10.09.2024, 11:00
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Nuova idea per l'identità elettronica
Telegiornale 29.06.2022, 22:00