Per Stefan Marxer si prospetta una giornata frenetica. Si devono sistemare ancora gli ultimi dettagli, fra decorazioni, soundcheck e l’accoglienza degli ospiti. Tutto ciò prima di dare il via al primo ritrovo della comunità queer nel principato del Liechtenstein.
“È pazzesco, non riesco ad esprimermi in altro modo. – dichiara alla RSI Stefan Marxer, membro associazione FLay - Per noi è bellissimo essere riusciti ad organizzare tutto questo, una giornata per mostrare chi e quanti siamo. È anche un’occasione per dire che non bisogna aver paura di noi”.
A mano a mano il cortile nel centro di Schaan si riempie di persone, di voglia di stare assieme, di divertirsi e rendersi visibili – senza avere paura dei pregiudizi.
Durante la manifestazione si è fatto anche il punto sui diritti delle persone omosessuali in Liechtenstein – dove il matrimonio per tutti non è ancora permesso.
Ultimamente si sono fatti passi avanti però. Dopo una decisione tiratissima in Parlamento, le coppie omosessuali potranno in futuro adottare i figli da una precedente relazione.
"I deputati vorrebbero aprire ancora di più la discussione sull’adozione. – afferma Manuel Frick, ministro della società e della cultura del Principato – Il Governo sta ora elaborando un disegno politico. Se non ci sono intoppi, la differenza fra il matrimonio e l’unione domestica registrata diventerà sempre più sottile".
In un Principato, il processo politico prevede un ulteriore passo, ovvero la firma del principe ereditario.
“Questo punto è ancora aperto. – dice Patricia Schiess, professoressa di diritto al Liechtenstein Institut - Di solito prende una decisione quando sa esattamente cosa contiene la legge. Suo padre invece si è già espresso in modo piuttosto restio”.
La professoressa è però ottimista: fra 2 o 3 anni il matrimonio per tutti potrebbe diventare realtà anche in Liechtenstein. “Il 2025 sarebbe un bel traguardo”, chiosa Stefan Marxer dell’associazione FLay.