Gli agricoltori svizzeri non devono dedicare aree dei loro terreni alla promozione della biodiversità: con 25 voti a 16 il Consiglio degli Stati ha affossato un disegno in tal senso.
La misura, decisa nella primavera del 2022, prevedeva che le aziende agricole con più di tre ettari di terreno coltivabile nelle zone di valle e di collina designassero almeno il 3,5% del loro terreno coltivabile a zone adibite alla biodiversità.
Il piano, che doveva entrare in vigore nel 2023, ha tuttavia avuto diversi contraccolpi: prima un rinvio per il 2024 a causa della guerra in Ucraina, ribadito poi in un secondo momento per il 2025. Ora la misura è stata definitivamente cancellata.
Aree per la biodiversità: troppo controverse
La maggioranza della Commissione dell’economia e dei tributi (CET) del Consiglio degli Stati reputa che non è ancora giunto il tempo per l’introduzione delle aree di promozione per la biodiversità. La causa: la natura controversa della proposta.
La commissione si è confrontata con diversi attori: l’Unione svizzera dei contadini, IP Suisse, Biosuisse e la Conferenza dei direttori cantonali dell’agricoltura.
Le opinioni erano diverse. Biosuisse era contraria, mentre l’associazione dei contadini e la Conferenza dei direttori cantonali si sono espressi a favore dell’abbandono della designazione di almeno il 3,5% dei terreni. La misura sarebbe un ostacolo per le aziende agricole, ha detto Esther Friedli, portavoce della commissione.
Una sconfitta per gli ecologisti
Per Tiana Moser (Verdi liberali/ZH), invece, questo provvedimento rappresentava un investimento per il futuro, poiché la biodiversità è essenziale per preservare la produzione agricola a lungo termine. Con l’abbandono, la sicurezza alimentare ne risulta indebolita, ha messo in guardia la zurighese.
A nome dei Verdi, Céline Vara (NE) ha aggiunto che la rinuncia a questa misura mina la credibilità delle Camere federali, giacché la misura fa parte del pacchetto di ordinanze attinenti alla revisione della legge sui pesticidi in agricoltura adottata dal Parlamento nel 2021. Oltre a ciò, ha sottolineato l’ecologista neocastellana, molte aziende agricole - nonché i Cantoni - hanno già pianificato o attuato questa misura.
I contadini non dovranno dare terreni per la biodiversità
SEIDISERA 11.06.2024, 18:42
Notiziario
Notiziario 11.06.2024, 16:00