Svizzera

Il congedo mestruale friburghese, esempio da seguire?

La città - prima in Svizzera - ha votato l’introduzione di questa possibilità per le sue dipendenti. Ci sono vantaggi e svantaggi - In Ticino il tabù è più forte e il tema non è in agenda

  • 02.02.2024, 05:47
  • 04.03.2024, 12:15
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Friborgo introduce il congedo mestruale

Telegiornale 01.02.2024, 20:00

Di: TG/pon 

Crampi alla pancia, dolori insopportabili, talvolta invalidanti: per molte donne l’arrivo del ciclo rende molto difficile se non impossibile recarsi al lavoro. Una situazione che il Comune di Friburgo ha deciso di riconoscere esplicitamente: il 23 gennaio il legislativo cittadino ha accettato l’introduzione di un congedo mestruale che permetterà alle sue circa 300 dipendenti di assentarsi dal proprio posto di lavoro fino a tre giorni senza dover presentare un certificato medico. I dettagli devono ancora essere definiti.

Ma quali ragioni hanno spinto a questa scelta? “Se ne parla da qualche anno, ma nella nostra società i dolori mestruali sono ancora un po’ tabù. Il nostro primo obiettivo è di garantire buone condizioni di lavoro e fare luce su questo tema”, afferma Giulia Tognola, consigliera comunale dei Verdi.

Già oggi rimanere a casa per motivi di salute senza presentare certificato è possibile, il congedo sostenuto dalla sinistra è visto invece da destra come inutile: “Si aggiunge un carico emotivo su delle donne che si trovano già in una situazione non facile. È tutto molto vago poi: in futuro dovremo introdurre un congedo anche per il burnout o per altre situazioni già coperte dall’assicurazione malattia?”, chiede Océane Gex del PLR.

I pareri divergono anche fra la popolazione. Per qualcuno “è molto positivo”: “mia moglie lo aspettava ed è molto contenta”, afferma un uomo. Ma c’è anche chi si chiede “chi pagherà” e chi teme abusi. Da vedere se poi questo avrà un effetto negativo sulle possibilità di assunzione delle donne. “Una persona con le mestruazioni mica ha scelto di averle, è il mondo del lavoro che deve adattarsi e non il contrario”, afferma Giulia Tognola.

“In Ticino non è una priorità nelle agende politiche”

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Congedo mestruale, la situazione in Ticino

Telegiornale 01.02.2024, 20:00

Il provvedimento friburghese è una prima in Svizzera, finora esistevano solo progetti pilota a Losanna e Zurigo. In Ticino “non sono pervenute proposte a livello cantonale e non risulta che sia stato affrontato a livello cantonale. Il tema non è una priorità nell’agenda politica ticinese”, ha spiegato al Telegiornale Athina Greco del Servizio cantonale per le pari opportunità. “La differenza rispetto a Friburgo è culturale e relativa anche alla regione linguistica. In Ticino il tabù è più radicato, anche a livello di sensibilizzazione della popolazione e di educazione delle scuole. Questo rientra in un argomento più ampio, quello del corpo femminile considerato quasi una deviazione dalla norma”, aggiunge. “Il ciclo”, ricorda, “può essere invalidante e impedire di svolgere il proprio lavoro nel modo migliore. È necessario parlarne”. Un congedo mestruale, quindi, “sarebbe un passo avanti per quanto riguarda l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, dove c’è ancora tanto da fare”.

Greco riconosce le difficoltà legate ai possibili abusi e alle sostituzioni che si renderebbero necessarie, ma sottolinea anche che già oggi ci sono donne che si assentano per questo motivo - pur senza esplicitarlo - e che quindi problemi e costi già ci sono. Un congedo porterebbe “la tematica al centro dell’attenzione pubblica ed eviterebbe di rendere invisibile una questione che riguarda un gran numero di persone”.

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