Sono oltre 20'000 oggi in Svizzera le persone costrette a stare a casa a causa del COVID-19, 1’568 in isolamento perché malate, altre 4’632 in quarantena perché hanno avuto contatti con quest‘ultime e poi altre 16'125 che sono rientrate dai paesi a rischio. Se il tracciamento dei contagi dovesse essere aumentato, prendendo spunto dalla ricerca del Politecnico di Zurigo che ha stabilito come si sia contagiosi non 48 ore ma già 5 giorni prima dell’insorgenza dei primi sintomi, i numeri potrebbero lievitare. A che prezzo?
Contact tracing da adattare
Telegiornale 16.08.2020, 22:30
Per il presidente del gruppo della Swiss Task Force Covid-19 che si occupa di diagnostica e test, Didier Trono, questo potrebbe costare caro. “Noi sappiamo che il grosso dei contagi avviene nei tre giorni precedenti ai sintomi, meno nei quattro e ancora meno nei cinque giorni prima, dice Trono. Se volessimo essere assolutisti potremmo stabilire anche 6 giorni prima, ma questo potrebbe essere controproducente. Lo sforzo diventerebbe incommensurabile e il costo enorme. Il sistema di tracciamento esploderebbe e già oggi è sotto pressione nel seguire i nuovi casi. Dunque, è un equilibro difficile da trovare. Se vogliamo fare troppo rischiamo di non fare nulla.
Un compromesso elvetico
Mercoledì la task force si chinerà sulla questione. Ancora presto per sapere se l’UFSP adotterà queste indicazioni. E per ora è difficile quantificare quante persone in più sarebbero messe in quarantena. Secondo la task force federale ci potrebbe essere tra il 30% e il 40% aggiuntivo. “Se decidessimo di stabilire 5 giorni vorrebbe certamente dire avere molta più gente in quarantena", spiega Trono. Ma vorrebbe dire soprattutto fare molti più sforzi per identificare queste persone. Senza contare quanto personale in più dovrebbe lavorare per il tracciamento. Nondimeno, uno sforzo di memoria aggiuntivo per le persone da interrogare. Infatti non è facile ricordarsi cosa si è fatto nei cinque giorni precedenti. Il livello di precisione quindi calerebbe e non credo che raggiungeremmo l’obiettivo desiderato. Questo potrebbe avere dei costi non solo finanziari ma anche dei costi sull’efficacia.”
"Quello che posso immaginare è che ci sarà un compromesso molto elvetico, cioè che il tempo di tracciamento venga prolungato magari a 3 giorni. Sarà difficile che dall’oggi al domani ne venga deciso uno di 5 giorni".