Nel 2023 in Svizzera saranno presentate tra le 24'000 e le 40'000 nuove domande d'asilo. Lo prevede la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che martedì ha illustrato ai cantoni la possibile evoluzione dei flussi migratori.
Flussi che sono tornati ad aumentare nel corso del 2022, quando in Svizzera è stato chiesto l'asilo da circa 24'500 persone provenienti soprattutto da Afghanistan e Turchia, con un aumento del 64% rispetto all'anno precedente. A queste si aggiungono 75'000 profughi arrivati dall'Ucraina e che hanno chiesto lo statuto di protezione S.
L'aumento delle domande - si legge in una nota della SEM - è da ricondurre in particolare all'intensificarsi della migrazione lungo la rotta balcanica e alla fine delle restrizioni di viaggio legate alla pandemia da Covid-19.
Migrazione, si torna sulla rotta dei Balcani
Telegiornale 14.10.2022, 22:00
Il 2023 inizia con un calo degli arrivi
Per quanto riguarda l'andamento del 2023, "saranno determinanti l'evoluzione della migrazione in provenienza dalla Turchia verso Grecia e Bulgaria e del conseguente flusso migratorio lungo la rotta balcanica, nonché la migrazione che, sempre dalla Turchia, arriverà direttamente in Italia via mare" precisa la SEM. Decisivi anche i flussi dall'Africa settentrionale verso l'Italia meridionale o da Stati esentati dall'obbligo di visto (come Georgia, Venezuela o Colombia) verso l'Europa, e la prassi dei Paesi confinanti con la Svizzera in materia d'asilo e di rimpatrio.
Tutti gli scenari per il 2023 prevedono comunque che in un primo momento il numero di nuove domande d'asilo diminuirà, per poi aumentare in primavera e in estate.
SEIDISERA del 21.01.2023: accoglienza dei richiedenti l'asilo, la situazione in Ticino
RSI Info 21.01.2023, 19:38
Continua il flusso dall'Ucraina
Resta la collaborazione tra Confederazione e Cantoni sul fronte dell'accoglienza dei profughi ucraini. La SEM prevede che fino alla fine di marzo 2023 saranno depositate ogni mese tra le 2'500 e le 5'000 domande per lo statuto S. In seguito questo numero potrebbe calare e, se la guerra in Ucraina dovesse proseguire con l'intensità attuale, nell'autunno 2023 potrebbero giungere tra le 1'000 e le 1'500 domande al mese.