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FEDERALI 2023

Il giorno dopo le elezioni

Cresce l’UDC, crollano i Verdi - In Ticino una corsa a cinque per gli Stati

  • 23 ottobre 2023, 09:54
  • 23 ottobre 2023, 17:13
Palazzo federale

La Svizzera ha eletto un nuovo Parlamento

Le elezioni del Consiglio nazionale hanno messo in luce, domenica, il divario tra città e campagna: l’UDC è il partito più forte in quindici cantoni, ma ha ottenuto la maggioranza i soli tre capoluoghi. La maggior parte di questi è nelle mani del PS.

Fatto sta che dalle urne è uscito un Nazionale in cui l’UDC ha guadagnato 9 seggi, arrivando a 62. Sono invece crollati Verdi e Verdi liberali, che complessivamente hanno perso 11 rappresentanti. In uno storico sorpasso il Centro ha inoltre superato il PLR: il primo ha infatti ottenuto 29 seggi, mentre il secondo è sceso a 28.

Anche in Ticino Lega e UDC hanno guadagnato un seggio, arrivando a tre, a scapito del Centro, che si deve invece accontentare di una sola poltrona. Nei Grigioni l’UDC si è invece ripreso dal PS il seggio al Nazionale perso nel 2019.

La corsa al Consiglio degli Stati

In Ticino il ballottaggio per il Consiglio degli Stati sarà una corsa a cinque. Il socialista Bruno Storni ha deciso di rinunciare, per lasciare spazio alla verde Greta Gysin. Amalia Mirante (Avanti con Ticino e Lavoro) ha invece confermato che sarà della partita. Gli altri candidati sono l’uscente democentrista Marco Chiesa (che ha preso la maggioranza delle preferenze), Fabio Regazzi (Centro) e Alex Farinelli (PLR). L’elezione di ballottaggio è prevista per il prossimo 19 novembre.

23 ottobre 2023, 23:53

VD, duello Pascal Broulis- Raphaël Mahaim

Il cantone di Vaud si avvia a un duello tra PLR e Verdi per il secondo turno delle elezioni federali al Consiglio degli Stati. Il 12 novembre, il PLR Pascal Broulis affronterà l’ecologista Raphaël Mahaim per conquistare il secondo seggio accanto a Pierre-Yves Maillard (PS), eletto ieri domenica.

Al termine delle assemblee e congressi dei vari partiti, questa sera, tutti gli altri candidati si sono ritirati dalla corsa. Eventuali candidati dell’ultima ora potrebbero ancora farsi avanti fino alla presentazione ufficiale delle liste, prevista per le 12.30 di domani. Ma ciò sembra altamente improbabile.

A questo punto, quindi, dei 13 candidati che si sono presentati al primo turno, restano in corsa solo Broulis e Mahaim, arrivati rispettivamente secondo e quarto ieri, con un netto vantaggio per il PLR (85’171 voti contro 48’087 per il Verde).

L’UDC Michaël Buffat, arrivato terzo ma con oltre 30’000 voti di distacco dal suo alleato di corsa PLR, aveva già annunciato nel tardo pomeriggio di ieri che non avrebbe partecipato al secondo turno. Questa sera, i Verdi hanno preso atto del ritiro della loro candidata Céline Weber.

23 ottobre 2023, 21:41

BE; elezione tacita per Wasserfallen e Salzmann

Le elezioni al Consiglio degli Stati nel cantone di Berna è cosa fatta: Bernhard Pulver (Verde) rinuncia ad andare al ballottaggio, ha comunicato il suo partito. La via è quindi libera per l’elezione tacita di Flavia Wasserfallen (PS) e Werner Salzmann (UDC).

Jürg Grossen (PVL), Lorenz Hess (Centro) e Marc Jost (PEV) avevano già annunciato l’intenzione di non ripresentarsi e Sandra Hess (PLR) aveva fatto sapere oggi pomeriggio di essere pronta a ritirarsi qualora lo facesse anche Pulver. Pulver e Hess si sono classificatisi rispettivamente terzo (con 97’275 voti) e quarta (con 93’123 voti) ieri al primo turno.

23 ottobre 2023, 20:54

Stati: Ginevra, destra lancia Poggia (MCG) e Amaudruz (UDC)

A Ginevra, i partiti dell’Alleanza di destra lanciano Mauro Poggia (MCG) e Céline Amaudruz (UDC) al ballottaggio per il Consiglio degli Stati in programma il 12 novembre, conformemente all’accordo firmato prima delle elezioni.

Secondo tale intesa, i due candidati della destra meglio piazzati al primo turno sfideranno i due “senatori” uscenti Lisa Mazzone (Verdi) e Carlo Sommaruga (PS).

Ieri Poggia aveva ottenuto 38’761 preferenze, seguito da Mazzone con 30’019 voti e Sommaruga con 37’838.

Riuniti questa sera in assemblea, i delegati del PLR ginevrino hanno confermato il loro sostegno ai due primi candidati dell’Alleanza di destra. De facto, i liberali-radicali non presentano Simone de Montmollin (19’993 voti ieri), che è stata eletta al Nazionale. Ieri anche il candidato dell’Alleanza del Centro, Vincent Maitre (15’877 voti) aveva annunciato che si sarebbe ritirato dalla corsa. Anche lui era stato rieletto alla Camera del popolo.

I partiti hanno tempo fino a domani a mezzogiorno per presentare le loro liste.

23 ottobre 2023, 17:00

Sondaggio SSR: le dinamiche delle Federali 2023

L’UDC ha vinto le elezioni federali questa domenica perché è riuscita a conquistare elettori provenienti da tutti gli altri partiti e al tempo stesso è riuscita a mobilitarne di nuovi. Il PS è riuscito a crescere grazie ai voti sottratti ai Verdi (2 punti percentuali), ma ha perso suffragi sia rispetto al Centro (-0,4) che all’UDC (-0,5). Il Centro ha preso voti sia a sinistra sia che dai liberali, ma ha perso dei consensi (0,74) rispetto all’UDC.

E infine, oltre la metà dei punti percentuali persi dai Verdi sono andati al PS, ma il partito ecologista ha perso anche voti passati all’UDC, ai Verdi liberali e al Centro. I Verdi inoltre non sono riusciti a mobilitare al meglio il loro elettorato di riferimento.

23 ottobre 2023, 17:00

La più votata? La socialista zurighese Jacqueline Badran

Sono 150’529 i voti ottenuti dalla consigliera nazionale zurighese uscente Jacqueline Badran (PS): si tratta così della candidata che a livello nazionale ha ottenuto più voti in assoluto. Un onore che in più occasioni è appartenuto a membri dell’UDC, come Roger Köppel, Albert Rösti o Christoph Blocher. La socialista ha fatto incetta di voti tra gli elettori di altri partiti.

Jacqueline Badran

Jacqueline Badran

  • Keystone
23 ottobre 2023, 16:32

Gli svizzeri all'estero che hanno scelto il voto elettronico

L’appuntamento con le elezioni federali è stata l’occasione per sperimentare il voto elettronico. Uno strumento a cui hanno potuto ricorrere gli svizzeri all’estero registrati a Basilea Città, San Gallo e Turgovia.

A Basilea Città il voto elettronico è stato scelto da circa 1’400 cittadini (tra cui alcuni disabili): si tratta del 61% degli svizzeri all’estero che nel semicantone hanno preso parte alle elezioni federali, come fa sapere il vicecancelliere Marco Greiner, sentito dall’agenzia Keystone-ATS. Altri 950 hanno utilizzato il voto per corrispondenza e 16 si sono invece recati alle urne.

Voto elettronico della Posta

È stato utilizzato il sistema di voto elettronico sviluppato dalla Posta

  • Keystone

Secondo la Cancelleria di Stato di Basilea Città si tratta di un successo. E Greiner sottolinea che non sono stati rilevati tentativi di manipolazione.

Lo stesso vale per il canton San Gallo, dove il voto elettronico è stato utilizzato da 1’498 svizzeri all’estero (il 53% di quelli che hanno partecipato alle elezioni). E lo ha fatto anche il 57,4% di quelli registrati nel canton Turgovia.

23 ottobre 2023, 15:48

A Berna potrebbe saltare il ballottaggio

A Berna l’elezione dei consiglieri agli Stati potrebbe avvenire senza ballottaggio. La candidata PLR Sandra Hess si è infatti detta pronta a rinunciare a patto che anche Bernhard Pulver (Verdi) si ritiri.

Al primo turno, le prime due posizioni sono state conquistate dalla socialista Flavia Wasserfallen (158’843 preferenze) e dall’uscente UDC Werner Salzmann (157’944). Bernhard Pulver ha invece ricevuto 97’275 voti, seguito da Sandra Hess con 93’123.

In caso di rinuncia da parte di Hess e Pulver, l’elezione sarebbe confermata per Wasserfallen e Salzmann. “I due candidati ai primi posti hanno un chiaro vantaggio di circa 60’000 voti sui candidati successivi” ha fatto sapere il PLR bernese, sottolineando che i cittadini hanno quindi già espresso la loro preferenza.

Ma anche i Verdi dovrebbero ritirare la loro candidatura. La sezione bernese del partito ecologista si riunisce lunedì sera per decidere in merito.

Nel frattempo gli altri candidati Jürg Grossen (Verdi liberali), Lorenz Hess (Centro) e Marc Jost (PEV) hanno già annunciato l’intenzione di non ripresentarsi.


23 ottobre 2023, 15:32

Gerhard Pfister aprirà la legislatura: è il decano del Consiglio nazionale

La 52esima legislatura sarà aperta, il prossimo 4 dicembre, dal presidente del Centro Gerhard Pfister, in quanto decano del Consiglio nazionale. Il 61enne del canton Zugo è membro della Camera bassa dal 1° dicembre 2003 e per lui sarà la sesta legislatura.

Gerhard Pfister

Gerhard Pfister

  • Keystone

Anche il consigliere nazionale Martin Bäumle (Verdi liberali) è in carica dal dicembre del 2003. Ma essendo più giovane (ha 59 anni), secondo il regolamento del Parlamento spetterà a Pfister l’onere di aprire i dibattiti.

Pfister presiederà la Camera fino all’elezione del nuovo presidente del Consiglio nazionale.

23 ottobre 2023, 13:40

Non solo seggi: Verdi e Verdi liberali perdono anche contributi

Verdi e Verdi liberali non hanno soltanto perso seggi in Consiglio nazionale ma anche parte dei fondi che ricevono dalla Confederazione. Il gruppo parlamentare UDC otterrà invece più soldi.

Ogni gruppo parlamentare riceve infatti un contributo annuale dal Parlamento destinato a coprire le spese di segreteria. Alla somma forfettaria di 144’500 franchi vengono aggiunti 26’800 franchi per ogni parlamentare.

Nella legislatura che volge al termine il gruppo dei Verdi ha così ricevuto 1,08 milioni all’anno. Visti i cinque seggi persi, a cui vanno aggiunti i due dell’estrema sinistra che sedevano nel loro gruppo parlamentare, gli ecologisti riceveranno 187’600 franchi in meno, 214’400 se Lisa Mazzone non sarà riconfermata a Ginevra al ballottaggio del Consiglio degli Stati.

I Verdi liberali, che hanno perso sei dei loro sedici seggi, dovranno accontentarsi di 412’500 franchi all’anno. Nella legislatura corrente hanno ottenuto 573’300 franchi.

Da parte sua, l’UDC incasserà oltre due milioni di franchi, contro i precedenti 1,75 milioni.

23 ottobre 2023, 13:05

In Ticino una corsa a cinque per gli Stati

Il socialista Bruno Storni ha deciso di rinunciare al ballottaggio, per lasciare spazio alla verde Greta Gysin. Amalia Mirante (Avanti con Ticino e Lavoro) ha invece confermato che anche lei farà parte della partita. Gli altri candidati sono l’uscente democentrista Marco Chiesa (UDC), Fabio Regazzi (Centro) e Alex Farinelli (PLR).

23 ottobre 2023, 11:18

Buseno è il comune svizzero più "lontano" da Berna

Il comune solettese di Oekingen è quello dove i risultati dei partiti alle elezioni federali di ieri si sono avvicinati maggiormente a quelli ottenuti a livello nazionale. Buseno, in val Calanca, è invece quello che si discosta maggiormente, come emerge da un’analisi di Keystone-ATS che si basa sui dati dell’Ufficio federale di statistica (UST).

Nel comune calanchino di 89 residenti il primo partito è il Centro, con l’82,3% (con una differenza di 67,65 punti percentuali rispetto ai dati nazionali). Lo scarto è di 16,27 punti per il PS, di 14,3 punti per l’UDC, di 7,2 punti per il PLR e di 9,4 punti percentuali per i Verdi.

Buseno in val Calanca

Buseno in val Calanca

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A livello di singoli partiti, il comune più a destra della Svizzera è Ederswiler: nell’unico comune germanofono del Giura, l’UDC ha ottenuto ben il 93,5% dei voti. È giurassiano anche il paese dove il PS ha raggiunto il maggior numero di consensi: si tratta di Fontenais, dove i socialisti - trascinati dal consigliere nazionale uscente Pierre-Alain Fridez, lì domiciliato - hanno raggiunto il 46,3%.

Il comune che ha votato maggiormente per il PLR è vodese: Rossenges, dove i liberali radicali hanno ottenuto il 60,5%. I Verdi hanno da parte loro trionfato a Schelten, uno dei due comuni germanofoni del Giura bernese, con il 36,6%. Il bastione dell’Alleanza del Centro è invece a Gonten, in Appenzello Interno, dove ha ottenuto una percentuale del il 91,8%.

23 ottobre 2023, 10:57

L'estrema sinistra fuori dal Nazionale

L’estrema sinistra non è più rappresentata al Parlamento federale. A Neuchâtel non è infatti stato rieletto il deputato POP Denis de la Reussille, mentre a Ginevra Ensemble à Gauche ha perso il suo seggio lasciato vacante dalla dimissionaria Stefania Prezioso.

23 ottobre 2023, 10:14

Il socialista Bruno Storni non correrà per gli Stati

In Ticino Bruno Storni non correrà per gli Stati: il socialista ha infatti deciso di rinunciare al ballottaggio, a favore della rappresentante dei Verdi Greta Gysin, che domenica ha ottenuto un numero superiore di preferenze (22’321 contro 19’359).

Bruno Storni

Il socialista Bruno Storni

  • Keystone
23 ottobre 2023, 10:02
01:41

RG 9.00 del 23 ottobre 2023: Il servizio di Alessio Veronelli sulle elezioni federali

RSI Info 23.10.2023, 10:01

  • Keystone
23 ottobre 2023, 09:51

Si conferma il divario campagne-città: all’UDC le prime, al PS le seconde

Le elezioni del Consiglio nazionale di ieri hanno messo in luce il divario tra città e campagna: l’UDC è risultato essere il partito più forte in 15 cantoni, ma ha ottenuto la maggioranza in soli tre capoluoghi. La maggior parte di essi è nelle mani del PS. Solo a Frauenfeld (TG), Herisau (AR) e Zugo la maggioranza ha votato per l’UDC, come il resto del cantone, indicano i dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST). Ad Aarau, Berna, Coira, Friburgo, Liestal (BL), Sciaffusa, Soletta, San Gallo e Zurigo è invece il PS il partito più votato. Nei rispettivi cantoni la maggioranza è però in mani democentriste.

A Svitto e Glarona l’UDC ha la maggioranza a livello cantonale, l’Alleanza del Centro nei capoluoghi. A Obvaldo vince l’UDC, ma a Sarnen è il PLR il partito più forte. In Ticino i più votati sono i liberali radicali, sia a Bellinzona che nel resto del cantone. L’Alleanza del Centro vince nei cantoni di Nidvaldo, Vallese, Uri e Appenzello Interno, così come nei rispettivi capoluoghi. A Lucerna il Centro è il primo partito a livello cantonale, ma nella città sulla Reuss è il PS il più forte. I socialisti sono primi anche a Basilea, Ginevra, Losanna, Neuchâtel e Delémont (JU). In questi casi primeggiano anche a livello cantonale.

23 ottobre 2023, 09:50

Le percentuali dettagliate e definitive: solo UDC e PS in crescita

L’UDC guadagna quasi tre punti percentuali, i socialisti poco più di uno, il Centro è invariato, mentre tutti gli altri principali partiti sono in calo. Lo indicano i dati ufficiali pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST).

Nel dettaglio, l’Unione democratica di centro ha guadagnato 2,96 punti percentuali e ha ottenuto complessivamente il 28,55% dei suffragi. Al secondo posto si conferma il Partito socialista, che si situa al 17,96% (+1,12). Il Centro rimane invariato al 14,57%, ma riesce a scavalcare i liberali radicali, che lasciano sul terreno 0,73 punti al 14,38%.

I Verdi hanno da parte loro subito un vero tracollo: -3,82 punti al 9,38%. In negativo, ma con perdite più contenute, anche i Verdi liberali: -0,56 punti al 7,24%. Tra i partiti minori rappresentati in parlamento (in quello vecchio o in quello nuovo), perdono la Lega (-0,22 allo 0,53%), il Partito evangelico e il Partito del lavoro. Guadagnano Unione democratica federale e Mouvement citoyens genevois.

23 ottobre 2023, 09:50

Un Nazionale meno femminile, ma più giovane - Politici professionisti e imprenditori i più rappresentati

Dopo un aumento regolare e quasi continuo dal 1971, quest’anno la percentuale di donne nel Consiglio nazionale ha fatto segnare un calo. Dei 200 eletti ieri, il 38,5% sono donne, contro il 40,5% della Camera del popolo uscente. Secondo quanto riferito dall’Ufficio federale di statistica (UST), le donne in Consiglio nazionale saranno 77, contro le 81 della legislatura che volge al termine.

Il nuovo Nazionale è invece più giovane del precedente: l’età media è di 49,5 anni, contro i 51,7 di quattro anni fa. Le due professioni più diffuse restano, come quattro anni fa, quelle di politico professionista (46%, 2019: 52%) e di imprenditore (20%, 2019: 22%). Da notare, infine, che rispetto a quattro anni fa i volti nuovi sono meno numerosi: il numero degli uscenti rieletti è salito a 152, rispetto ai 119 del 2019.

23 ottobre 2023, 09:50

Verdi, il presidente Glättli non esclude le dimissioni

Il presidente dei Verdi Balthasar Glättli non ha escluso la possibilità di dimettersi dopo il tracollo elettorale subito ieri dal suo partito. “Dobbiamo parlare di quale sia la giusta composizione della squadra”, ha detto stamane a radio SRF. Le dimissioni sono una questione su cui “non è ragionevole decidere da soli”, ha detto Glättli, che guida il partito dal 2020. “Ci riuniremo e analizzeremo approfonditamente le elezioni. Poi si discuterà anche del futuro”.

Parlando delle ambizioni del suo partito ad accedere al Consiglio federale, Glättli ha sostenuto come sia “abbastanza evidente che questo risultato non stimola le nostre ambizioni”. Il gruppo ecologista prenderà una decisione venerdì.