All’indomani delle elezioni federali di domenica, che hanno visto vincere in modo chiaro soprattutto l’Unione democratica di Centro (UDC), nella Svizzera tedesca diversi giornali si concentrano ancor più sul fallimento dei Verdi, nonostante le temperature record degli ultimi mesi siano state a loro favore.
Secondo il Tages-Anzeiger, gli ecologisti si sono distaccati dalla maggioranza della società con azioni ritenute troppo estreme. In ogni caso, il sogno di un seggio dei Verdi nel Consiglio federale sembra ormai lontano, conclude il quotidiano tedesco,
La Basler Zeitung è dello stesso parere. Allo stesso tempo, però, l’UDC ha ritrovato la sua vecchia bussola politica prendendo di mira gli stranieri e i migranti, guadagnando punti con un elettorato destabilizzato e arrabbiato. Finché tutti i politici di sinistra continueranno a negare e ad abbellire il problema degli stranieri e degli immigrati in questo modo, il sentimento di rabbia continuerà a favorire l’UDC, scrive il quotidiano basilese.
Per la Südostschweiz, il cambiamento climatico è passato in secondo piano rispetto alla guerra in Ucraina e alla conseguente crisi energetica. L’UDC ne ha approfittato associando i rifugiati ucraini all’aumento del costo degli alloggi, della vita e dell’energia in Svizzera, sostiene il quotidiano.
Il commento da Zurigo
Telegiornale 22.10.2023, 20:41
Lo spostamento a destra cambierà certamente il clima politico”, si legge sul sito della SRF. Ma l’UDC, anche unito al PLR, non ha la maggioranza. “Tuttavia, le conseguenze di queste elezioni saranno pesanti in termini di politica dell’immigrazione e dell’asilo”, afferma Thomas Aeschi, capogruppo parlamentare democentrista.
La Neue Zürcher Zeitung, da parte sua, ritiene che per il liberalismo si prospettino tempi difficili, perché in tempi di incertezza la popolazione chiede più governo piuttosto che più responsabilità individuale. Lo spostamento a destra del Parlamento non significa necessariamente una politica più borghese, scrive il quotidiano.
Infine, il sito web di Watson invita l’UDC a fare meglio di quanto abbia fatto nel 2015: “Suscitare paure (nei confronti degli stranieri) è sempre stata la competenza principale dell’UDC. Tuttavia, non appena le si chiede di trovare soluzioni a problemi concreti, il partito spara vuota retorica”.
In Ticino occhi su Chiesa e sul declino della Lega
La stampa ticinese sottolinea pure l’ascesa dell’UDC, che segue la tendenza europea allo spostamento a destra. “Il terreno è ora fertile per la destra populista”, titola La Regione. Il quotidiano bellinzonese si concentra sul successo di Marco Chiesa, già con un piede a Berna visto il risultato nella corsa agli Stati, e su cui non ha pesato il caso “Ticiconsult” (irregolarità nell’ambito fiduciario, ndr). Le ragioni del successo delle “soluzioni semplicistiche” dell’UDC sono da ricercare nelle difficoltà socioeconomiche di buona parte dell’elettorato. Non manca anche una stoccata ai socialisti in chiave ticinese che, dopo il roboante successo di Marina Carobbio quattro anni fa, ora si vedono costretti ad assistere a un secondo turno per la Camera alta da spettatori, visto anche il “magro” risultato di Bruno Storni.
Ticino, l'UDC raddoppia a scapito del Centro
Telegiornale 22.10.2023, 20:41
L’UDC ha trasmesso una volontà decisionale e una chiarezza di visione che hanno conquistato gli elettori, allontanandoli da altri partiti con idee simili, scrive il Corriere del Ticino. Il riferimento è ovviamente tutto alla Lega, superata per la prima volta dai democentristi, che vanno così a riscrivere i rapporti di forza nella destra ticinese. Ad ogni modo i classici temi UDC, come l’immigrazione, la neutralità, ma anche la posizione di opposizione durante la pandemia, hanno pagato. Una vittoria – sottolinea anche il CdT - per il presidente del partito, il ticinese Marco Chiesa, spesso criticato per la sua mancanza di leadership. “Ha riportato il partito ai suoi massimi livelli”. Il quotidiano di Muzzano passa poi in rassegna brevemente la débacle dei Verdi anche in Ticino, attribuita in parte a certi estremismi comunicativi ansiogeni. Si chiude sulla corsa agli Stati, dove secondo il quotidiano la corsa sarà a tre tra Chiesa, Regazzi e Farinelli.
Anche in Romandia si prova a spiegare la disfatta ecologista
Anche i giornali della Svizzera francese cercano di dare un senso alla débacle dei Verdi, anche se Le Temps e l’Agefi invitano pure il vincitore, l’UDC, ad “appendere” le sue provocazioni nell’armadio e ad assumersi finalmente le proprie responsabilità.
Come spiegare il fallimento dei Verdi? si chiede da parte sua Le Nouvelliste. È colpa degli “incollatori” di mani e di chi disturba il traffico? Delle tasse antisociali? Del “wokismo” attribuito ad alcuni attivisti? O semplicemente delle altre preoccupazioni del momento, con il potere d’acquisto e la migrazione in cima alla lista?
Qualunque sia la ragione, questa battuta d’arresto deve rimettere profondamente in discussione la strategia degli ecologisti se sperano di conquistare più persone in futuro. È necessari parlare di speranza, piuttosto che di divieti e sensi di colpa. Tuttavia, questo schiaffo elettorale non deve servire da scusa agli altri partiti per abbandonare ogni sforzo a favore di una politica climatica ambiziosa, scrive il quotidiano vallesano.
Per La Liberté, il fatto che Verdi e Verdi liberali perdano molte delle posizioni conquistate nell’euforia ambientalista di quattro anni fa non è una sorpresa, poiché la scorsa legislatura è stata teatro di un cambiamento epocale. Secondo il quotidiano friburghese, i Verdi pagano anche un prezzo pesante per la dispersione delle loro priorità: invece di concentrarsi sulla lotta al riscaldamento globale, hanno perso la rotta su questioni sociali come la scrittura inclusiva, rendendo il proprio messaggio difficile da ascoltare e alienandosi parte del proprio elettorato.
Secondo 24 Heures, i Verdi hanno sbagliato “per orgoglio”. “Come sappiamo, in tempi di instabilità, la gente si rivolge ai partiti tradizionali. E, date le questioni in gioco, l’UDC ne trae il massimo vantaggio”. Il fallimento dei Verdi è quello di un partito che non ha ancora fatto la scelta tra militanza e pragmatismo, scrive 24 Heures.
La Tribune de Genève dipinge i Verdi come moralizzatori. Concentrandosi sul clima globale e su questioni sociali come la razza, il genere e il consumo di carne, e facendo la predica a tutti, i Verdi si sono smarriti, sostiente il quotidiano ginevrino. È pertanto necessaria una profonda analisi interna e un cambio di stile, insiste La Tribune.
Le Temps guarda all’UDC, “che non può più accontentarsi di vincere”. Confermato come prima forza del Paese, il partito conservatore deve assumersi le proprie responsabilità e non solo dividere, afferma il quotidiano francofono. Le Temps esorta i democentristi a stringere alleanze realmente costruttive, ispirandosi maggiormente ai loro due consiglieri federali, che sanno trovare compromessi. Tanto più che, a differenza del 2015, il successo UDC non è stato accompagnato da un generale allargamento a destra del Parlamento.
Ghiacciai, donne e migranti hanno molto di cui preoccuparsi, scrive infine Le Courrier. Questa rinascita dell’estrema destra fa parte di un’importante tendenza riscontrata in altre parti d’Europa secondo il quotidiano. Il discorso degli ecologisti può invece aver mancato di risposte concrete e potrebbe anche aver alienato parte dell’elettorato fluttuante, in particolare sulle questioni di uguaglianza di genere, sostiene il Courrier nel suo editoriale, che conclude riassumendo il risultato di domenica con un “meno socialità, meno Stato e libertà per la volpe nel pollaio”.
Vincitori e vinti
Telegiornale 22.10.2023, 20:41