Svizzera

Il "no" non significa carta bianca

Sulla stampa tiene banco soprattutto la sconfitta dell'iniziativa per l'autodeterminazione dell'UDC

  • 26 novembre 2018, 08:44
  • Ieri, 23:40
01:21

RG 07.00 del 26.11.2018: l'analisi di Gian Paolo Driussi

RSI Info 26.11.2018, 08:26

  • Keystone
Di: ATS/WytA 

Il giorno dopo la domenica di votazioni in Svizzera, sulle pagine del Corriere del Ticino e de La Regione prevale soprattutto la netta sconfitta dell'iniziativa per l'autodeterminazione. L'editoriale de La Regione ricorda che "Il popolo svizzero nel recente passato ha dimostrato più volte (...) di non gradire che lo si carichi di eccessive responsabilità, né che lo si solleciti a ogni piè sospinto, tantomeno su oggetti complessi, astratti e/o che prefigurano salti nel vuoto". Contemporaneamente il giornale sottolinea però che "purtroppo non stupisce neppure che, anche ieri, meno di un avente diritto su due si sia sentito in dovere di dire la sua su un testo le cui implicazioni era sì rilevanti, ma che tutti hanno ingigantito ad arte, facendone una questione di vita e morte per i diritti popolari (i promotori) o per i diritti umani (i contrari)". L'editoriale del Corriere del Ticino sottolinea invece che: "Essere liberi e indipendenti non significa fare quello che si vuole e nemmeno rifiutarsi di fare cose che non vorremmo fare: ci sono regole da rispettare in ogni caso. Vale per gli individui: figuriamoci se non debba valere per gli Stati".

Sulle pagine della stampa d'oltralpe il no all'iniziativa UDC viene commentato come una dimostrazione di fiducia nei confronti delle istituzioni esistenti. Non si significa però che il popolo abbia dato carta bianca ai responsabili. La Neue Zürcher Zeitung scrive che: "Il respiro di sollievo è grande, da parte della politica, dell'economia e della società". Per il Tages-Anzeiger "la disfatta dell'iniziativa per l'autodeterminazione è un buon segno per la democrazia diretta". Per il Blick invece "l'iniziativa UDC era molto lontana dalla realtà dei cittadini". Inoltre "il testo era superfluo. Tutti gli accordi internazionali della Confederazione sono legittimati democraticamente".

Der Bund commenta: "Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, in Italia, Ungheria, Polonia o Romania: in un mondo sempre più interconnesso e vicino cresce il desiderio di controllo e autodeterminazione, che rendono attrattive azioni individuali e la demonizzazione del diritto superiore. Ma questo non vale per la Svizzera, dove vince la consapevolezza che per un paese così piccolo è inutile voler dettare le regole nel dialogo con altri paesi". Per La Tribune de Genève "essere sovrani non significa non fare concessioni all'estero. Significa rinunciare a una parte di sovranità per ricevere qualcosa in cambio, ad esempio l'accesso al libero mercato".

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La stampa, disfatta per l'UDC

Telegiornale 26.11.2018, 13:30

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