Il segreto bancario per i clienti in Svizzera deve essere mantenuto: il Consiglio nazionale giovedì ha accolto una mozione con 120 voti contro 64 e chiesto così al Governo di abbandonare la prevista revisione del diritto penale fiscale. Gli Stati devono ancora pronunciarsi e lo faranno martedì.
Questo passo dovrebbe condurre al ritiro dell'iniziativa "Sì alla protezione della sfera privata", che vuole iscrivere il segreto nella Costituzione e che era stata lanciata nel 2014 per contrastare i progetti dell'allora ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ed evitare che i cantoni possano esigere dagli istituti di credito informazioni su un contribuente sospettato di sottrazione fiscale. Nel caso della frode, la protezione invece già oggi non vale.
La destra si è battuta affinché lo scambio automatico che sta diventando la norma a livello internazionale lo sia anche sul piano interno. La Camera bassa aveva già dato il suo appoggio all'iniziativa e a un controprogetto indiretto, respinti invece dalla Camera alta.
pon/ATS