Il sottosuolo offre il maggiore effetto barriera dal punto di vista geologico, la migliore stabilità degli strati di roccia nonché un'elevata flessibilità per la collocazione del deposito sotterraneo. È per questo motivo che la regione del Lägern Nord è stata scelta per il futuro immagazzinamento delle scorie radioattive. Lo ha spiegato lunedì la Società cooperativa per lo smaltimento delle scorie radioattive (Nagra).
La regione del Lägern Nord
L'area in questione viene dunque proposta per "un deposito in strati geologici profondi sia per le scorie altamente radioattive che per le scorie debolmente e mediamente radioattive (deposito combinato)". Tutte le aree di ubicazione esaminate (Giura orientale, Zurigo Nordest e, appunto, Lägern Nord) si sono in effetti rivelate idonee a ospitare tale deposito. Ma quella in questione - ha illustrato la Nagra - offre il migliore effetto barriera a livello geologico. Nel sito, "l'argilla opalina (che presenta proprietà di autosigillatura e di isolamento per periodi di tempo estremamente lunghi, ndr) si trova più in profondità ed è meglio protetta dall'erosione, grazie alla presenza di strati di roccia duri al di sopra di essa. E presenta infine una giacitura indisturbata in un ampio settore, il che consente una maggiore flessibilità nella collocazione delle aree di deposito".
La Nagra realizzerà l'impianto di superficie del deposito, dove si troveranno gli impianti e gli accessi, a Haberstal, nel Comune di Stadel (ZH). L'impianto di imballaggio degli elementi di combustibile dovrebbe invece vedere la luce sull'area del deposito intermedio, situato nel Comune di Würenlingen (AG) e confinante con l'Istituto Paul Scherrer. Secondo la Nagra, "questa soluzione presenta il vantaggio di sfruttare le sinergie con gli impianti nucleari già presenti, riducendo il fabbisogno di superficie".
L'autorizzazione attorno al 2030
La scelta del sito per i rifiuti atomici era trapelata sabato, quando la decisione era stata comunicata a vari gruppi d'interesse. Oggi, lunedì, la Nagra ha sottolineato che la scelta non è ancora sinonimo di autorizzazione. Anzi, la procedura durerà ancora diversi anni. Le domande di autorizzazione di massima saranno infatti presentate fra circa due anni all'Ufficio federale dell'energia. E si dovrà attendere fino alla fine di questo decennio per la conclusione del loro esame e il rilascio della decisione. Tuttavia, "l'annuncio in questa fase della procedura è necessario, perché permette agli attori coinvolti di continuare la collaborazione con le parti interessate".
Svizzera, trovata soluzione per lo stoccaggio delle scorie radioattive
Telegiornale 10.09.2022, 22:00