Mancano le condizioni per integrare religiosi musulmani in seno all'Assistenza spirituale dell'esercito. È quanto afferma il Consiglio federale rispondendo oggi, giovedì, a due interpellanze dei consiglieri nazionali Lorenzo Quadri (Lega/TI) e Beat Arnold (UDC/UR), preoccupati dalla possibilità, ventilata dal comandante di corpo Philippe Rebord, di assumere imam nell'esercito svizzero.
La libertà di credo e di coscienza è un diritto costituzionale di cui godono tutti i militari, sottolinea il governo, ricordando che le forze armate non operano distinzioni per quanto riguarda l'appartenenza religiosa.
Il capo dell'esercito, aggiunge l'esecutivo, non ha fatto alcuna dichiarazione concernente un qualsivoglia riconoscimento di diritto pubblico di comunità religiose musulmane. Le sue dichiarazioni riguardavano esclusivamente l'Assistenza spirituale dei militari. Il governo riconosce che quest'ultima rischia di non essere più in grado di adempiere in modo soddisfacente il proprio compito senza il reclutamento di personale musulmano specializzato. Oggi tuttavia, ribadisce il Governo, le condizioni non sono date per procedere in merito.
ATS/Swing