Svizzera

In Svizzera 9'571 nuovi contagi

Dati in aumento rispetto a una settimana fa - I nuovi decessi sono 28, i ricoveri 125 - Terapie intensive occupate all'80% - Omicron stimata al 4% delle infezioni

  • 7 dicembre 2021, 14:58
  • 20 novembre, 19:05
In ospedale ammessi 125 nuovi pazienti

In ospedale ammessi 125 nuovi pazienti

  • keystone
Di: pon/Diem 

L'Ufficio federale della sanità pubblica ha registrato nelle ultime 24 ore 9'571 nuovi contagi da coronavirus in Svizzera. Il martedì di una settimana fa ne erano stati annunciati 8'422.

I nuovi decessi sono 28 e 125 i malati ammessi in ospedale dove per Covid sono complessivamente degenti 1'563 persone. La variante Omicron, di cui la scorsa settimana si erano registrati i primissimi casi, costituisce secondo le stime risalenti già ad alcuni giorni fa circa il 4% di tutte le infezioni. La Delta rimane per ora dominante.

Attualmente nei nosocomi elvetici è occupato l'80% dei letti di terapia intensiva. I pazienti colpiti da Covid-19 sono 264 pari al 31% del totale dei posti disponibili. Il tasso di riproduzione si mantiene stabilmente sopra l'1, che segna il discrimine fra la regressione e la progressione della pandemia: l'ultimo dato disponibile è di 1,20. Nelle ultime due settimane le infezioni totali sono state 110'591, che equivalgono a 1'269,8 ogni 100'000 abitanti. Un'incidenza che pone la Svizzera tra i 15 paesi europei in cui il coronavirus circola maggiormente in questo periodo, dietro, per esempio, a Slovacchia, Cechia, Belgio, Austria, Paesi Bassi e Croazia, ma davanti a Regno Unito, Germania, Francia, Portagallo, Spagna e Italia.

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Da inizio pandemia, i morti sono 11'288 e le persone che hanno dovuto essere curate in ospedale oltre 36'000. Il tasso di vaccinazione si situa al 66,11% e oltre un terzo degli ultra 65enni ha già ricevuto anche la dose di richiamo.

Un enorme numero di test

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Il numero dei test PCR e antigenici rapidi eseguiti in Svizzera in questi giorni ha toccato il massimo dall'inizio della pandemia, ciò che può spiegare la difficoltà dei laboratori nel tenere il ritmo e il ritardo nella comunicazione dei risultati. Nelle ultime due settimane ne sono stati fatti 756'000 e rotti, con punte giornaliere superiori a 70'000. Il 3 dicembre si è raggiunta la cifra senza precedenti di 76'553, si tratta di circa il 50% in più anche del massimo toccato nel corso della seconda ondata.

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