La Svizzera conta la più alta percentuale (6%) di persone che si definiscono trans, non binarie o genderfluid. Seguono la Thailandia con una quota del 5%, e Italia, Svezia, Germania e Spagna col 4%. È quanto emerge da uno studio che la società Ipsos ha condotto, tra il 17 febbraio e il 3 marzo 2023, in trenta Paesi.
Allo stesso tempo, la Svizzera è il Paese in cui è meno sentita la discriminazione nei confronti delle persone trans. Sempre secondo lo studio, soltanto il 45% degli interpellati ritiene infatti che il fenomeno sia molto presente. La percentuale più alta si riscontra, in questo caso, in Portogallo, dove è dell'80%. Seguono Italia (77%) e Spagna (72%). Il valore medio è del 67%.
Più in generale, in tutti i Paesi in media il 9% degli interpellati ha dichiarato di essere legato alla comunità LGBT+. Il valore più alto si registra in Brasile (15%). In Svizzera è invece del 13%.
Diritti LGBT+, Svizzera meno progressista
Sul fronte dei diritti legati alle coppie omosessuali, la Svizzera si colloca tuttavia nella parte bassa della classifica. Una leggera maggioranza del 54%, per esempio, sostiene i matrimoni tra le persone dello stesso sesso, quando il valore medio nei trenta Paesi è del 56%. Per le adozioni da parte di coppie omosessuali, il 58% si è detto favorevole e il 35% contrario. A livello globale, la media è del 64% di favorevoli e del 28% di contrari.
Le segnalazioni per transfobia
Aggressioni o discriminazioni nei confronti di persone appartenenti alla comunità LGBT+? Secondo il sondaggio Ipsos, la percezione del fenomeno è bassa. Ma le segnalazioni che nel 2022 sono giunte alla apposita helpline elvetica sono alte, anzi, da primato: si tratta di 134 casi, come reso noto di recente dagli operatori del settore. L'incremento è stato del 46% rispetto al 2021.
I timori della comunità LGBT
Telegiornale 02.07.2022, 20:00