Giovedì 23 marzo, le scuole universitarie e gli istituti di ricerca di tutta la Svizzera hanno organizzato una giornata di sensibilizzazione contro le molestie sessuali e il sessismo nell’ambiente accademico.
In Svizzera non esistono statistiche a livello nazionale sulle molestie, neppure in ambito universitario. Anche la campagna stessa, promossa giovedì dagli atenei elvetici, non presenta numeri. Tuttavia, rende attenti al fatto che le donne, le persone della comunità LGBT e le minoranze etniche sono le vittime più colpite.
È un problema sociale, e se ne è interessato uno studio di riferimento, fatto nel 2019 dall'Istituto di ricerca di Berna. Secondo i ricercatori una donna su cinque ha subito atti sessuali non consensuali e oltre la metà delle intervistate sono state vittime di molestie sotto forma di contatti, abbracci o baci non desiderati. Bisogna tuttavia considerare che solo una minima parte delle vittime denuncia; i casi sarebbero dunque molti di più.
Il tema è stato affrontato da SEIDISERA grazie al contributo di Rosalba Morese, ricercatrice in Neuroscienze sociali presso l'Università della Svizzera italiana, che ha spiegato, tra l'altro, come le molestie abbiano ripercussioni anche dal punto di vista psicosomatico. "Quando una persona subisce molestie si possono attivare circuiti celebrali simili allo stress, al dolore fisico, quindi sono situazioni altamente nocive".
Questo tipo di conoscenze, promosse dalla giornata di sensibilizzazione, permettono di prevenire e di garantire maggiore sicurezza. Per questo motivo, le università e le alte scuole pedagogiche continueranno a dedicare ogni anno, il 23 marzo, una giornata per sensibilizzare alunni e professori.
Combattere le molestie
Il Quotidiano 23.03.2023, 19:00
SEIDISERA del 23.03.2023 - Il servizio Laura Dick: combattere le molestie all'università
RSI Info 23.03.2023, 20:26