Superata e dalle conseguenze imprevedibili. Così è stata definita l’iniziativa “Per la libertà e l’integrità fisica” - conosciuta anche come iniziativa vaccini - in votazione il prossimo 9 giugno, da un comitato trasversale composto da tutti i partiti tranne l’UDC. Secondo gli oppositori del testo gli obiettivi perseguiti sono già garantiti dalla Costituzione federale.
L’iniziativa, promossa dal Movimento svizzero per la libertà, era stata lanciata nel corso della pandemia di coronavirus e vuole fare in modo che gli interventi nell’integrità fisica o psichica di una persona avvengano solo con il consenso di quest’ultima e che, in caso di rifiuto, la persona interessata non possa essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali.
Per il comitato “No all’iniziativa contro la vaccinazione” però, già ora l’integrità fisica e mentale è garantita dalla carta fondamentale. E gli ostacoli per aggirare tale diritto sono elevati: deve sussistere un interesse pubblico preponderante o una minaccia ai diritti fondamentali di altre persone. In più queste limitazioni, che devono essere proporzionate, possono essere contestate in tribunale.
Nessuno può quindi essere vaccinato contro la sua volontà, obbligo escluso anche con la possibilità di una vaccinazione obbligatoria limitata nel tempo per alcuni gruppi di persone. Durante la pandemia, quasi tre quarti della popolazione - che per tre volte ha respinto i referendum lanciati contro le misure adottate dal Consiglio federale, rendendo di fatto l’iniziativa superata - si è vaccinato volontariamente contro il coronavirus proteggendo sia la popolazione da gravi complicazioni sia il sistema sanitario.
Imprecisa e imprevedibile
Il comitato critica inoltre la vaghezza del testo sottoposto alla consultazione popolare: l’iniziativa non fa infatti alcun riferimento alla “vaccinazione”, ma parla “di interventi nell’integrità fisica o psichica” di una persona.
“Il testo è così vago che non abbiamo assolutamente idea di quali sarebbero le conseguenze per l’azione dello Stato. Ad esempio, gli arresti di polizia o i controlli corporali nell’ambito dell’esecuzione delle sentenze sarebbero ancora possibili senza il consenso delle persone interessate?” è stato sottolineato in conferenza stampa.
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