L'inverno 2016-2017 è stato tra quelli con le più scarse nevicate da quando, 70 anni fa, sono iniziate le misurazioni. Aspetto positivo, rilevato dall'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe di Davos nel comunicato pubblicato mercoledì, le slavine hanno fatto meno vittime (i morti sono stati sette, contro una media ventennale di di 20).
Il favonio ha subito annullato gli effetti delle abbondanti precipitazioni di metà novembre e dicembre è stato particolarmente avaro; in gennaio c'è stata una ricomparsa e lo strato, malgrado non fosse alto, è perdurato grazie alle besse temperature. A inizio marzo i fiocchi sono tornati a cadere con una certa intensità, per sciogliersi però con i primi tepori primaverili.
Per molte stazioni montane, quella appena trascorsa è stata la più corta mai vissuta.
ATS/dg