L’Unione democratica di centro lancia un’iniziativa “per proteggere i nostri confini”. “Proteggendo i nostri confini, proteggiamo la nostra patria”, ha dichiarato il presidente UDC Marcel Dettling all’apertura dell’assemblea straordinaria del partito a Basilea svoltasi oggi, sabato.
“Abbiamo perso il controllo dei nostri confini molto tempo fa. Non sappiamo più chi entra nel nostro Paese”, ha dichiarato il consigliere nazionale Marcel Dettling. “Le frontiere non sono più protette” e “il caos dell’asilo continua senza sosta, portando a un aumento della criminalità”.
Gli altri partiti in parlamento “ostacolano le nostre soluzioni e non fanno nulla per porre rimedio al caos dell’asilo. Ora spetta al popolo agire”, ha dichiarato Dettling. Per questo motivo il partito lancia l’iniziativa popolare “Stop agli abusi in materia di asilo (iniziativa per la protezione delle frontiere)“.
“Troppi migranti in cerca di asilo provengono da culture che guardano dall’alto in basso le donne, sono criminali e hanno poca o nessuna istruzione: in breve, sono difficili da integrare”, ha detto lo svittese. “Oggi è più difficile per un americano altamente qualificato entrare in Svizzera che per un somalo analfabeta”.
Secondo Marcel Dettling, la situazione attuale può essere descritta come “migrazione irregolare o migrazione per asilo”. Si tratta di una migrazione “che ci viene imposta, che non vogliamo, che danneggia il nostro Paese, che disturba la nostra convivenza, che mette in pericolo e distrugge la nostra sicurezza e che costa miliardi di franchi in tasse”.
Nel 2023, la maggior parte dei 3’000 “cosiddetti richiedenti asilo” è arrivata in Svizzera “con l’aiuto di bande criminali di passatori”. Questi richiedenti asilo “hanno attraversato innumerevoli Paesi terzi sicuri” prima di arrivare in Svizzera. Si tratta di “un modello di business criminale”, secondo il presidente democentrista.
La categoria “ammessi provvisoriamente” creata nel sistema di asilo serve a “nascondere l’entità del problema”. Su 100’000 persone ammesse provvisoriamente, 800 hanno subito la revoca del loro status negli ultimi dieci anni e il Consiglio federale è riuscito a farne uscire solo 112, secondo Dettling.
Controlli sistematici alle frontiere
L’UDC ha chiesto controlli sistematici alle frontiere, ma il consigliere federale Beat Jans si è opposto a questa proposta. “Potrebbe guardare a ciò che fanno i suoi omologhi in Austria e Germania”, che hanno introdotto controlli alle frontiere che si sono rivelati efficaci, ha dichiarato ancora il presidente.
Critiche ai sostenitori della Palestina
Nel suo discorso, Marcel Dettling ha anche criticato “i cosiddetti amici dei palestinesi” che occupano le università e simpatizzano con Hamas, “una banda di terroristi”.
Notiziario
RSI Info 25.05.2024, 11:43
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Basilea, congresso UDC
Telegiornale 25.05.2024, 12:30