Svizzera

La Posta continua a ridurre le sedi in proprio

L’azienda cerca partenariati per 170 filiali, 20 in Ticino - Cirillo: “Per noi l’inerzia non è un’alternativa” - Vitta: “Ci siamo ridati appuntamento con la Posta a gennaio per fare il punto”

  • 29 ottobre, 15:49
  • 29 ottobre, 20:55
02:15

Posta, 21 possibili chiusure nella Svizzera italiana

Il Quotidiano 29.10.2024, 19:00

  • Keystone
Di: SEIDISERA/ATS/RSI Info 

La Posta continua il suo programma di trasformazione delle filiali e la ricerca di 170 collaborazioni per la gestione di altrettanti uffici.

“A causa del calo dei volumi non possiamo permetterci 2’000 filiali gestite in proprio. Tuttavia, poiché vogliamo essere presenti per la nostra clientela in tutta la Svizzera, ci affidiamo al modello delle filiali in partenariato consolidato ormai da anni. Solo così potremo adempiere anche in futuro al mandato di servizio universale e offrire nella maggior parte dei casi orari di apertura ancora più lunghi”, ha detto Roberto Cirillo, CEO della Posta, citato in una nota odierna. “Per noi l’inerzia non è un’alternativa”, ha concluso.

03:15

La Posta prosegue la riorganizzazione

Telegiornale 29.10.2024, 20:00

In totale, il Gigante giallo continuerà a garantire 2’000 sedi in Svizzera. Vi saranno in questo senso investimenti per 100 milioni di franchi nella rete, per arrivare a una modernizzazione e nuove offerte.

In Ticino 20 sedi sono potenzialmente interessate dalla trasformazione. Fra queste vi sono ad esempio Bellinzona 2 Semine, Bellinzona 5 San Paolo, Locarno 4 Solduno e Lugano 6 Cassarate. mentre nei Grigioni sono quattro: Coira 6 Lacuna, Mesocco, Sils/Segl Maria e Zizers.

Entro la fine del 2028 la Posta vuole trovare una soluzione per ognuna delle 170 filiali a livello svizzero. L’obiettivo è che entro tale data la rete sia composta da circa 600 filiali gestite in proprio e 1400 in partenariato.

La Syndicom chiede il mantenimento delle filiali

Chiediamo che l’attuale rete di 770 filiali gestite in proprio venga mantenuta. Il servizio postale universale e quindi il servizio pubblico ha un costo, poiché rafforza la coesione della Svizzera

Manuel Wyss, Responsabile del settore Logistica del Syndicom

In una presa di posizione il sindacato Syndicom chiede di mantenere l’attuale numero di 770 filiali gestite in proprio e invita gli attori politici ad intervenire contro le trasformazioni. Secondo l’organizzazione, deve essere mantenuto un accesso completo e senza barriere ai servizi postali di base.

Il direttore della Posta, Roberto Cirillo, dal canto suo ha detto di voler puntare a soluzioni condivise con il territorio.

02:42

L'intervista al CEO della Posta Roberto Cirillo

SEIDISERA 29.10.2024, 18:16

  • Keystone

Poche settimane fa, lo ricordiamo, una delegazione della direzione della Posta Svizzera aveva incontrato a Bellinzona il Consiglio di Stato ticinese, proprio per discutere alcuni punti relativi a questa ristrutturazione e già allora il presidente del governo, Christian Vitta, aveva espresso perplessità. Vitta è stato intervistato dalla RSI martedì, alla luce delle comunicazioni odierne. Innanzitutto Vitta ha chiarito che i nomi delle 20 filiali (che in Ticino saranno interessate dalla trasformazione) erano già tutti noti. Dopo i primi nomi trapelati sulla stampa già in estate, infatti, lo scorso 2 ottobre lo stesso governo, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, aveva dato l’elenco completo dei 20 Comuni coinvolti. La comunicazione, insomma, alla fine da parte della Posta c’è stata. Ma per Vitta, nel corso di questi mesi, è stata molto carente. “Abbiamo avuto fughe di notizie. Noi abbiamo appreso dalla stampa determinate intenzioni di trasformazione. E così non va bene, perché poi si mina anche la fiducia fra Istituzioni”.                

L’incontro avuto il 16 di ottobre con la Posta è stato solo interlocutorio…                

“Non possiamo dire di essere stati soddisfatti da questo incontro. Però è stato possibile per noi manifestare sicuramente la nostra delusione sulle modalità comunicative – spiega Vitta -. In questo senso la Posta si è impegnata per il futuro a migliorare questo tipo di dialogo e poi abbiamo richiesto che adesso il dialogo che apriranno con i Comuni interessati sia un dialogo reale e non solo di facciata. E per dialogo reale intendo che si cerchi di trovare, nel limite del possibile, delle soluzioni concordate e, laddove giustificato, anche si possa rinunciare a una qualche trasformazione. In questo senso noi ci siamo ridati appuntamento con la Posta a gennaio per fare il punto della situazione di questo dialogo che adesso stanno aprendo con i Comuni interessati”.              

Lei parla ancora di possibilità di rivedere alcune delle trasformazioni previste, però da quanto emerso oggi, l’intenzione della Posta di procedere dritta sulla linea annunciata sembra chiara.                

“È chiaro che la Posta si muove in un quadro giuridico che la rafforza nelle loro posizioni. Quindi in questo senso bisognerà vedere anche a livello federale se la mozione che è passata al Consiglio nazionale verrà bloccata o andrà avanti agli Stati. D’altra parte la Posta deve essere anche consapevole che se vuole avere dei partner Istituzionali deve essere pronta a dialogare concretamente anche su ogni singolo caso che viene presentato. Parliamo pur sempre di 20 uffici postali che non sono proprio pochi”.                

02:42

La reazione del Consiglio di stato ticinese

SEIDISERA 29.10.2024, 18:19

  • TIPress

Le filiali potenzialmente interessate dalla trasformazione in Ticino

Arzo, Bellinzona 2 Semine, Bellinzona 5 San Paolo, Breganzona, Cadro, Canobbio, Castel S. Pietro, Cugnasco, Gentilino, Locarno 4 Solduno, Lodrino, Lugano 6 Cassarate, Maglio di Colla, Maroggia, Mezzovico, Monteggio, Novaggio, Novazzano, Olivone, Verscio.

Le filiali potenzialmente interessate dalla trasformazione nei Grigioni

Coira 6 Lacuna, Mesocco, Sils/Segl Maria, Zizers.

03:04

La Posta precisa la propria ristrutturazione

SEIDISERA 29.10.2024, 18:15

  • Keystone
03:38

Notiziario

Notiziario 29.10.2024, 16:00

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