L’esercito svizzero potrà continuare a partecipare ad esercitazioni di difesa comune con la NATO: il Consiglio degli Stati ha respinto mercoledì con 29 voti contro 12 - al termine di un dibattito intenso - una mozione proveniente dai ranghi del Nazionale, con la quale si chiedeva di vietare questa pratica.
Un’approvazione avrebbe indebolito la capacità della Confederazione di difendersi, come ha argomentato Daniel Jositsch (PS) a nome della commissione preparatoria. Sul fronte opposto si è schierato chi, come Heidi Z’graggen (Centro), aveva obiezioni riguardanti il rispetto della neutralità. Partecipare a manovre dell’Alleanza atlantica non è la stessa cosa che esercitarsi bilateralmente con Paesi vicini, ha sottolineato l’urana.
Pur ammettendo che l’interoperabilità sia necessaria per garantire la cooperazione in caso di attacco, Werner Salzmann (UDC/BE) ha sottolineato che ciò non richiede in alcun modo la partecipazione ad esercitazioni dell’Alleanza atlantica. La neutralità non è solo una questione di diritto, ma anche di percezione. Con tali esercitazioni, la Svizzera verrebbe percepita come facente parte della NATO, ha sostenuto il democentrista bernese. “La nostra sicurezza è europea”, gli ha replicato Franziska Roth (PS/SO). Anche la Svizzera deve fare la sua parte per la pace e la sicurezza in Europa.
Per il Governo, Viola Amherd ha cercato di rassicurare: la partecipazione viene decisa caso per caso senza minacciare quello che è uno dei punti cardine della politica estera elvetica.
Spese dell'esercito, cifre e dibattito
Telegiornale 17.09.2024, 20:00