La Svizzera ha riaperto un ufficio umanitario in Afghanistan allo scopo di fornire un sostegno mirato alla popolazione che sta vivendo una delle più gravi crisi umanitarie al mondo. Lo ha annunciato lunedì il Dipartimento federale degli affari esteri.
L’ufficio umanitario ha preso posto a Kabul, negli ex locali dell’ufficio di cooperazione svizzero, chiuso dopo che i talebani avevano preso il potere nell’agosto del 2021. Vi lavorano quattro esperti del Corpo svizzero di aiuto umanitario e dieci persone locali.
Negli ultimi quattro anni, il team della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha portato avanti i suoi progetti prima da Berna e poi, a partire da febbraio del 2023, dalla capitale del Pakistan Islamabad, recandosi regolarmente a Kabul, sottolinea la nota.
Il contributo elvetico mette l’accento anche anche sul sostegno alla società civile - alle donne e alle ragazze in particolare - oltre che sulla sicurezza alimentare nelle regioni rurali. I progetti della Direzione dello sviluppo e della cooperazione sono realizzati in collaborazione con ONG internazionali e locali, con il CICR, con le Nazioni Unite e con la Banca mondiale.
Per il 2025, gli stanziamenti per l’aiuto umanitario in Afghanistan ammontano a 25 milioni di franchi, compresi quelli per coprire i costi operativi e del personale, indica la nota.
La DSC gestisce uffici umanitari in Paesi con crisi umanitarie gravi e prolungate, dove i collaboratori del CSA sostengono e assicurano l’attuazione dei programmi umanitari. Oltre a Kabul, la DSC ha uffici anche nella Repubblica Centrafricana, in Siria e ad Haiti.
RG 12.30 del 31.03.2025