È uno degli emblemi più importanti e conosciuti della Svizzera solidale. E proprio oggi, lunedì, celebra un importantissimo giubileo: 70 anni di donazioni raccolte e veicolate a sostegno dei bisognosi e delle vittime di calamità. Una storia importante e contraddistinta da varie fasi ed eventi che si intrecciano indelebilmente con lo spirito solidaristico del paese. Nata come un’emissione radiofonica, è divenuta nell'arco dei decenni il più importante finanziatore umanitario privato in Svizzera.
Da sinistra, Roger Nordmann e Jack Rollan, i due creatori della "Chaîne du Bonheur", qui ripresi fra i pacchi spediti dai donatori nel novembre del 1946
Le origini della Catena della Solidarietà risalgono proprio al 26 settembre del 1946 e al clima di indigenza e precarietà dell’immediato dopoguerra. Quel giorno venne diffusa una prima trasmissione diffusa dagli studi della radio a Losanna. La “Chaîne du Bonheur”, ideata dall’animatore Jack Rollan e dal giornalista Roger Nordmann, lanciò un primo appello alla raccolta di aiuti per i bambini vittime della guerra.
"Y’a du bonheur pour tout le monde": Roger Nordmann e Jack Rollan cantano, davanti ad un pubblico di bambini, la canzone-simbolo della prima Catena della solidarietà
RSI Info 26.09.2016, 11:56
L’emissione, introdotta dalla popolare canzone “Y’a du bonheur pour tout le monde”, si impose rapidamente all’attenzione degli ascoltatori della Romandia e venne ripresa già l’anno successivo in Svizzera tedesca da Radio Beromünster. L’approdo nella Svizzera italiana risale al 1948 e alla trasmissione di Radio Monte Ceneri “La buona azione”, a cura di Sergio Maspoli e Lohengrin Filipello. Nell’arco di pochi anni, grazie al crescente seguito di ascoltatori e di donatori, l’iniziativa assunse stabilmente una connotazione nazionale.
Da sinistra, Lohengrin Filipello e Sergio Maspoli, all'epoca della prima emissione della Catena della Solidarietà su Radio Monte Ceneri, nel 1947
Fu l’inizio di una storia contraddistinta da un costante slancio a sostegno dell’aiuto sociale e delle vittime, in Svizzera e all’estero, di eventi di particolare gravità. Per veicolare tutte le donazioni offerte, la Catena della Solidarietà iniziò ad avvalersi della collaborazione di importanti enti come la
Croce Rossa svizzera (CRS),
Caritas e il
Soccorso operaio svizzero.
Dalle prime donazioni in natura alle raccolte di fondi. Le campagne della Catena della Solidarietà in una carrellata di immagini tratte dal Cinegiornale svizzero (in francese)
Catena della Solidariet\u00e0 22.09.2016, 19:34
Ad ogni campagna di donazione fecero quindi seguito puntuali riscontri di solidarietà da parte della popolazione. L’intensificazione delle campagne e le sinergie con i partner umanitari resero col tempo sempre più necessario un assetto organizzativo adattato ai tempi. La SSR, nel 1983, promosse quindi la trasformazione della Catena in una fondazione. Essa, basata a Ginevra, occupa attualmente una ventina di dipendenti.
Come funziona la Catena della solidarietà? Ecco un video esplicativo
RSI Info 22.09.2016, 19:49
Nel corso dei suoi 70 anni di attività, la Catena della Solidarietà ha complessivamente lanciato, attraverso i vettori radiofonici e televisivi della SSR, quasi 190 appelli alla solidarietà nei confronti delle vittime di calamità naturali e di conflitti. È inoltre salito a 25 il numero delle organizzazioni partner legate al finanziamento dei progetti umanitari. Gran parte di essi, all’estero, è legata a iniziative per la ricostruzione dopo l’impatto di sismi, cicloni e altre catastrofi. In Svizzera gli aiuti sono destinati alle persone con serie difficoltà finanziarie e a quelle confrontate con situazioni d’emergenza a seguito di violente intemperie nelle loro regioni.
Dopo le gravi intemperie del 2000 in Vallese e nel Ticino (qui un'immagine delle inondazioni nei pressi di Quartino), la Catena della Solidarietà raccolse 74 milioni di franchi di donazioni
Alla Svizzera, ad esempio, è storicamente legata la seconda più consistente raccolta di fondi intrapresa dalla Catena: ben 74 milioni di franchi furono raccolti, 16 anni orsono, per le vittime delle devastazioni che il maltempo provocò in particolare nel Ticino e in Vallese. Raggiunsero invece un ammontare di quasi 50 milioni tutte le donazioni pervenute, nel 2005, dopo le intemperie che quell’anno colpirono la Svizzera centrale, i Grigioni e l’Oberland bernese.
Dopo il devastante tsunami del 2004 (qui un'immagine delle distruzioni nello Sri Lanka), la Catena raccolse aiuti per ben 227 milioni di franchi.
Risale invece al 2004-2005, e alle tragiche circostanze legate allo tsunami nel sud-est asiatico (215’000 morti, più di 100’000 feriti e 1,7 milioni di senzatetto), la raccolta da primato che portò a
donazioni nell’ordine di 227 milioni di franchi. Grazie a tale ammontare, la Catena della Solidarietà poté procedere al
finanziamento di 183 progetti intrapresi da 26 organizzazioni umanitarie nei paesi più colpiti dal maremoto. Dieci anni dopo la catastrofe, la fondazione commissionò a diversi esperti internazionali la realizzazione di uno studio di valutazione, su vasta scala, in merito all’impatto degli aiuti forniti alle vittime.
Simonetta Sommaruga risponde alle telefonate dei donatori, insieme ai centralinisti della Catena, in occasione della raccolta fondi del 2015 dopo il terremoto in Nepal
Altre importanti campagne di donazione, negli ultimi anni, hanno portato a considerevoli raccolte di aiuti dopo il terremoto ad Haiti (2010), a seguito dell’impatto del tifone Haiyan nelle Filippine (2013) e a sostegno delle vittime del conflitto in Siria (2012-2016). Più in generale, nell’arco di una pluridecennale attività, la Catena ha raccolto
donazioni per 1,7 miliardi di franchi. La prova tangibile dell'efficacia di un’iniziativa che continua, settant'anni dopo la felice intuizione dei suoi ideatori, a richiamare puntualmente la solidarietà della gente.
Alex Ricordi
RG delle 18.30 del 26.09.16; il servizio di Gabriele Bohrer
RSI Info 26.09.2016, 20:03
Contenuto audio