Il 17 novembre 1997 sei terroristi islamici uccidevano 62 persone, fra cui 36 svizzeri, a Luxor in Egitto. L'attacco, forse finanziato dal defunto capo di al Qaida Osama bin Laden, fu rivendicato dall'organizzazione Jamaa Islamiya.
Archivi RSI; le testimonianze dei sopravvissuti all'attentato
"Chi annienta in un modo così odioso la vita si rende nemico dell'intera umanità", aveva affermato l'allora presidente della Confederazione Arnold Koller. Il massacro, durato 45 minuti, era avvenuto nei pressi del monumentale tempio funerario della regina egizia Hatshepsut, nella Valle dei Re.
La giustizia svizzera ha sospeso l’indagine l'8 marzo 2000, invocando una mancanza di informazioni. Quindici anni dopo torna però un filo di speranza riguardo a una riapertura del caso. I giornalisti della RTS, infatti, avrebbero localizzato in una prigione al Cairo il presunto committente dell'attentato: Mustafa Hamza. Il Ministero pubblico della Confederazione ha confermato di avere sospetti su di lui, ma la Procura federale ha ricordato che tocca eventualmente all'Egitto perseguirlo penalmente.
ATS/bin