Tutti contro tutti, ma molti divisi in casa propria. È un po’ questo, se vogliamo, il tratto dominante delle elezioni cantonali in programma oggi, domenica, in Vallese. Ben 13 le personalità in corsa per i 5 seggi dell’Esecutivo: un record storico. Altro primato, quello dei 279 candidati in lizza per i 130 scranni del Gran Consiglio. Ma a dominare la campagna elettorale, che si è rivelata particolarmente combattuta, è stato un clima segnato da confronti personali, lotte interne ai partiti e polemiche, che non ha precedenti nella storia del cantone.
Christophe Darbellay, già presidente per un decennio del PPD svizzero, è ora in corsa per il Governo del suo cantone
A non ripresentarsi agli elettori sono i ministri Jean-Michel Cina e Michel Tornay, entrambi del PPD, partito storicamente maggioritario in Vallese. Il PPD, per rimpiazzarli, ha schierato un ticket che comprende anche l’ex presidente del partito svizzero
Christophe Darbellay. La sua candidatura ha però suscitato non pochi malumori in casa democristiana, soprattutto per pressioni e critiche che a suo tempo Darbellay aveva rivolto ai rappresentanti del suo partito nell’Esecutivo. Il PPD vallesano, intanto, ha dovuto registrare la defezione di un suo esponente di rilievo: l’ex presidente del Gran Consiglio
Nicolas Voide, ora in corsa per il Consiglio di Stato nella stessa lista capeggiata dal democentrista
Oskar Freysinger.
Oskar Freysinger: contro la sua riconferma in Governo si è schierato un collettivo di cittadini
Il ministro UDC, più volte contestato nella legislatura uscente, punta con questa lista alla sua riconferma e ad imporre una svolta marcatamente a destra nel Governo del cantone. Propositi contro i quali si è schierato un collettivo di cittadini, che si è dato uno slogan piuttosto eloquente: “
Coupons-lui la voie”, ossia “Tagliamogli la strada”. Il gruppo in questione ha fatto stampare centinaia di migliaia di flyer per incitare gli elettori a impedire la rielezione di Freysinger in Consiglio di Stato. Un’opposizione davvero accesa e alimentata anche dalle molte polemiche sorte su un manifesto elettorale dell’UDC: nell’immagine in questione, si fa un accostamento fra gli affitti a carico dei meno abbienti e l’ammontare che versa il cantone per le pigioni dei migranti.
Il liberale-radicale Claude Pottier e le sue contestate affermazioni su una possibile alleanza fra il PLR e la lista di destra di Freysinger
La campagna democentrista ha avuto in qualche modo riflessi anche sul PLR, partito finito escluso dal Governo cantonale nelle elezioni del 2013.
Claude Pottier, uno dei due candidati liberali-radicali all’Esecutivo, ha fatto sensazione non escludendo, in un’intervista radiofonica, un’alleanza nel secondo turno elettorale fra il suo partito e la lista di destra di Freysinger. Dichiarazioni cui ha fatto seguito l’irata smentita del presidente del PLR vallesano, René Constantin, per il quale le affermazioni di Pottier non impegnano in alcun modo il partito.
Rivalità nella lista PS: la ministra uscente Esther Waeber-Kalbermatten e l'ex presidente del Nazionale Stéphane Rossini
Un po’ di maretta si registra anche fra i ranghi della sinistra.
Esther Waeber-Kalbermatten, unica donna ed unica rappresentante del PS nel Governo, si ripresenta per un nuovo mandato ma dovrà anche misurarsi col collega di partito
Stéphane Rossini, già presidente del Consiglio nazionale. La candidatura di quest’ultimo, piuttosto inaspettata, ha così finito per suscitare inevitabili frizioni fra le componenti romanda e germanofona del partito cantonale.
Jean-Marie Bornet, portavoce della polizia vallesana, è candidato al Governo per una nuova formazione politica
Ad animare la contesa elettorale è stata anche l'entrata in scena di
Jean-Marie Bornet. Il portavoce della polizia vallesana è sceso in campo con i colori di un nuovo movimento, il
Rassemblement citoyen Valais, che rivendica una linea politica "né di destra, né di sinistra". Bornet si profila come un "outsider" di un certo peso, ma la sua campagna è stata anche offuscata da una
vicenda giudiziaria, che potrebbe aver inciso sulle sue chance.
La sede del Governo cantonale, nella capitale Sion
Chi si imporrà nella corsa al Consiglio di Stato? Difficile dirlo in presenza di così tante candidature, di rivalità personali e di attriti emersi all’interno di tre fra i maggiori partiti. Molto, inoltre, dipenderà dalla disposizione costituzionale che impedisce la presenza nell’Esecutivo di più ministri provenienti da uno stesso distretto: una norma che potrebbe incidere sulle sorti elettorali di almeno una decina di candidati. Con ogni probabilità, nessuno riuscirà ad ottenere la maggioranza assoluta richiesta per l'elezione al primo turno (il secondo è in programma fra due settimane). Quanto al Parlamento, l'attenzione si focalizza soprattutto sul PPD e sulla possibilità di un ridimensionamento della posizione maggioritaria (61 seggi su 130 nella legislatura uscente) detenuta dal partito in Gran Consiglio.
Alex Ricordi
Dal TG20:
RG 18.30 del 03.03.17 - La corrispondenza di Gabriele Fontana
RSI Info 03.03.2017, 17:40
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RG 18.30 del 02.03.17 - Un bilancio della legislatura uscente in Vallese: Gabriele Fontana, corrispondente dalla Romandia, in collegamento con Alan Crameri
RSI Info 03.03.2017, 17:47
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