Le finanze della Confederazione non stanno così male. Tanto che le ultime stime, ora, indicano che il bilancio ordinario di quest’anno chiuderà con un avanzo di 200 milioni di franchi. Considerando anche entrate e uscite straordinarie (comprese quindi le spese per i rifugiati ucraini) invece il deficit sarà di circa 900 milioni di franchi, mentre a preventivo si prevedeva una maggiore uscita di 2,6 miliardi.
Che la situazione fosse migliore del temuto era già emerso a giugno quando il Dipartimento delle finanze aveva proceduto a un primo aggiornamento dell’evoluzione dei conti. Oggi, mercoledì, è stata presentata al Consiglio federale un’ulteriore revisione delle previsioni di spese ed entrate.
I motivi dello scostamento, spiega un comunicato, sono da ricondurre a minori uscite (le spese effettive saranno inferiori di circa 1 miliardo) e al differimento al 2025 dell’apporto straordinario di capitale alle FFS. “Le direttive del freno all’indebitamento sono quindi rispettate”, si legge nella nota nella quale si evidenzia che, rispetto al preventivo, “le entrate ordinarie continuano invece a essere inferiori (-0,2 mia.), in parte a causa della mancata distribuzione dell’utile della Banca nazionale svizzera (-667 mio.)“.