"La domanda è esplosa. Dopo l'annuncio di Putin di bloccare l'importazione di formaggio dai paesi dell'UE ricevevamo 15 richieste di forniture al giorno". A parlarci è Anthony Margot, dell'omonima ditta, una delle più importanti a livello svizzero nel commercio caseario. "In queste settimane abbiamo triplicato le esportazioni verso la Russia", evidenzia.
Secondo i dati fornitici dall'Amministrazione federale delle dogane, nel mese di agosto sono stati esportati 69'732 chili di formaggio e ricotta. Un dato da mesi invernali, quando si commerciano più latticini. A luglio i chili erano 33'000, meno della metà, mentre nell'agosto 2013 si erano fornite solo 27 tonnellate.
La crescita del fatturato è però meno significativa. Perché? “La domanda dalla Russia è sì in aumento“ ci dice Sibylle Umiker, portavoce di Emmi, ma tuttavia le maggiori richieste riguardano generalmente "merce industriale a basso costo". Lo conferma anche Margot: "Di solito i commercianti russi acquistano in Germania e Olanda e non sempre sono pronti a spendere più soldi".
Davide Paggi