Svizzera

Le trattenute invariate dividono sinistra e imprese

Le reazioni dei partiti e dell’economia alla proposta del Consiglio federale per finanziare la 13esima AVS solo con un aumento dell’IVA

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tessera AVS

Reazioni contrastanti alla proposta di finanziamento del Consiglio federale

  • Immagine d'archivio Keystone
Di: ATS/RSI Info

La proposta del Consiglio federale di finanziare della 13esima AVS solo con un aumento dell’IVA scontenta soprattutto la sinistra, mentre il mondo imprenditoriale plaude al mancato aumento delle trattenute salariali.

Le critiche di PS, Verdi e Unione sindacale

Il Partito socialista respinge la riduzione del contributo della Confederazione all’AVS. Un simile taglio, secondo il PS, è grottesco ed è in contraddizione con la volontà del popolo di rafforzare il più importante sistema di sicurezza sociale della Svizzera. “È inaccettabile che la Confederazione versi meno contributi per le pensioni”, ha annunciato il partito.

Il copresidente del gruppo parlamentare Samuel Bendahan (VD) ha dichiarato a Keyststone-ATS che il sì degli elettori alla tredicesima AVS deve essere attuato il più rapidamente possibile. Un aumento dei contributi salariali sarebbe l’opzione di finanziamento più sensata e socialmente responsabile.

Sulla stessa linea d’onda i Verdi che vogliono una soluzione immediata, ma ritengono il finanziamento tramite l’IVA sbagliato. La riduzione del contributo della Confederazione non è equa, ha dichiarato la consigliera nazionale dei Verdi Katharina Prelicz-Huber (ZH). Anche per gli ambientalisti il finanziamento attraverso i contributi salariali è l’opzione più equa perché ognuno paga in base al proprio salario.

Assai critica anche l’Unione sindacale svizzera (USS) che, in un comunicato stampa, invita il Parlamento a correggere questo “errore antisociale”. I contributi salariali sono stati ridotti negli ultimi anni per i salari più alti, con l’abolizione della percentuale di solidarietà per l’assicurazione contro la disoccupazione. Contributi salariali più elevati, afferma l’USS, fornirebbero anche una certa perequazione sociale. “Il divario salariale infatti aumenta e la distribuzione in Svizzera è diventata più iniqua. Se le persone che guadagnano di più dovessero contribuire maggiormente all’AVS, si alleggerirebbe l’onere per le fasce di reddito medie e basse”, conclude l’USS.

No del Centro alla riduzione del contributo federale

Anche il Centro respinge la prevista riduzione del contributo della Confederazione all’AVS. Sebbene la soluzione proposta di aumentare l’IVA sia un passo nella giusta direzione, la forma esatta del finanziamento deve ancora essere discussa, secondo un comunicato.

“Il Centro ha sempre sottolineato che il finanziamento della tredicesima pensione AVS richiede una soluzione il più possibile equilibrata e che ponga il minor onere possibile sulle classi medie”, ha dichiarato il consigliere nazionale e presidente del gruppo parlamentare del Centro Philipp Matthias Bregy (VS). La popolazione non deve essere ulteriormente gravata da una riduzione del contributo della Confederazione all’AVS.

Aumentando l’aliquota IVA, oltre alla popolazione attiva verrebbero inclusi nel finanziamento della tredicesima pensione AVS anche i pensionati. La soluzione deve essere in linea con l’equità intergenerazionale, ha proseguito Bregy.

Il PLR chiede cifre affidabili prima di decidere

Prima di decidere come finanziare la 13esima rendita, il PLR chiede che vengano forniti dati affidabili sull’AVS. La Confederazione dovrà inoltre assumersi la responsabilità di risparmiare. Secondo il PLR, anche con le nuove cifre l’AVS si troverà presto in una situazione di “gigantesco squilibrio”. Il partito liberale ritiene che, a prescindere dagli errori di calcolo, le principali assicurazioni sociali necessitino di una riforma strutturale. Da qui la richiesta di una riforma dell’AVS a partire dal 2026, “affrontata con la necessaria calma e sulla base di dati affidabili”.

L’UDC si oppone ad aumento dell’IVA

Contraria anche l’UDC che respinge chiaramente un aumento dell’IVA per finanziare la 13esima AVS e si affida al progetto di riforma dell’AVS che il Consiglio federale dovrà presentare entro la fine del 2026.

Verdi liberali: serve riforma strutturale

I Verdi liberali avrebbero preferito che il finanziamento della tredicesima AVS fosse risolto nel contesto generale della riforma strutturale dell’AVS, ha dichiarato a Keystone-ATS la vicepresidente e consigliera nazionale Melanie Mettler (BE). Il finanziamento del primo pilastro fino al 2050 deve essere risolto e la riforma dell’AVS deve essere portata avanti con vigore, ha aggiunto.

I Verdi Liberali accolgono comunque con favore il fatto che il Consiglio federale abbia deciso di non gravare ulteriormente sul mercato del lavoro e sulla popolazione attiva con un aumento delle trattenute salariali, precisa un comunicato.

PMI e imprenditori soddisfatti

L’Unione svizzera degli imprenditori (USI) accoglie invece con favore il mancato aumento delle trattenute salariali. Un finanziamento di questo tipo sarebbe scorretto, si legge nel comunicato stampa.

Aumentando l’IVA, tutti contribuirebbero al finanziamento, compresi i pensionati che beneficiano di una pensione aggiuntiva, ha proseguito l’USI. I datori di lavoro sono favorevoli a un aumento temporaneo dell’IVA e chiedono il pagamento annuale della tredicesima AVS a partire dal 2026.

Anche l’Unione svizzera arti e mestieri (USAM) accoglie con favore la decisione di non aumentare le trattenute salariali. L’organizzazione mantello delle PMI chiede però una revisione completa delle finanze dell’AVS. L’USAM critica anche la riduzione del contributo della Confederazione alle uscite dell’AVS e il pagamento annuale della tredicesima pensione.

Prima di decidere come finanziare la 13esima AVS, dobbiamo metterci al lavoro per risanare le finanze del primo pilastro “senza paraocchi”, ad esempio esaminando un possibile aumento dell’età pensionabile, afferma l’USAM.

L'AVS sta meglio del previsto

Telegiornale 06.08.2024, 20:00

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