L'USAM, l'Unione delle arti e mestieri, pretende che la legge sul lavoro, vecchia di cinquant'anni e superata in più punti, venga aggiornata e semplificata. Vanno soppresse, in particolare, quelle che l'organizzazione considera le inutili regole riguardanti i tempi massimi di lavoro e quelli minimi di riposo.
Solo grazie alla flessibilità, fa notare l'associazione che tutela gli interessi delle imprese medie e piccole, la disoccupazione in Svizzera è bassa, anche tra i giovani. Per evitare di ledere questo importante fattore di successo, occorre snellire una normativa che riflette lo spirito degli anni Cinquanta e Sessanta, si specifica nel comunicato pubblicato martedì.
"Misure utili solo al padrone"
"Uno schiaffo per molti salariati". Così l'Unia ha reagito alla richiesta. Con il pretesto di svecchiare si vuole sopprimere una protezione giuridica di base che è tutt'altro che desueta; già ora la Svizzera è il paese europeo con le settimane lavorative più lunghe. Anche l'Unione sindacale USS ha preannunciato battaglia.
ATS/dg