La decisione del parlamento elvetico di mettere fuori servizio 25 Leopard 2 affinché possano essere rivenduti alla ditta di armamenti tedesca Rheinmetall ha fatto storcere il naso a Mosca. O meglio all’ambasciata russa in Svizzera che definisce “deplorevole” la scelta politica. Aggiungendo che la decisione “qualora dovesse essere attuata, fa fare alla Confederazione un ulteriore passo verso il sostegno militare diretto all’Ucraina, cosa che avrebbe conseguenze estremamente negative sui rapporti bilaterali e svaluterebbe del tutto la neutralità elvetica”
Berlino ha tuttavia assicurato a Berna che i carri armati non finiranno in Ucraina. Per questo motivo il Consiglio federale reputa che la neutralità non venga intaccata. “Dal punto di vista del diritto della neutralità non ci sono problemi. Da quello della politica della neutralità è nell’interesse della Svizzera”, ha detto la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa.
Mentre Mosca è irritata, Berlino è soddisfatta, come ha detto a SRF l’ambasciatore tedesco: “Siamo contenti di questa decisione. Abbiamo bisogno di questi carri armati, verranno cosi colmati dei vuoti di armamenti da noi e dai nostri partner europei. Siamo dunque riconoscenti”. Meno riconoscente è invece la Russia, che non considera più la Svizzera un paese neutrale e un mediatore credibile.