“RUAG non aveva l’autorizzazione per venderli alla Rheinmetall”. Secondo l’Agenzia Industrie Difesa, un’agenzia del ministero italiano della Difesa, l’agenzia svizzera che si occupa di armi non poteva vendere i carri armati Leopard precedentemente acquistati dall'esercito italiano. Lo dice alla RSI il direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa, Nicola Latorre: “Vale la pena precisare che questo accordo stipulato nel 2016 ai sensi della legge 185, aveva una durata triennale e quindi nel 2019 questa autorizzazione era scaduta e qualora si doveva riprenderla in considerazione bisognava riattivare tutta la procedura. Cosa che non è mai avvenuta perché la RUAG non ha chiesto di fare questo”.
Secondo l'agenzia Industrie Difesa, RUAG ha omesso un passaggio fondamentale, ovvero ricontattare Roma. Tanto più che i mezzi questa volta avrebbero avuto come destinazione finale l'Ucraina. Secondo l'Italia, RUAG avrebbe prima dovuto chiedere una nuova autorizzazione dopo il 2019 e poi all'Italia spettava comunque il diritto di dare l'eventuale via libera.
Dice ancora Latorre: RUAG “non ha solo il diritto, anche il dovere, di verificare questa operazione. Personalmente ritengo che difficilmente sarebbe stata data questa autorizzazione. Anche perché il nostro Paese, laddove è intervenuto giustamente a sostegno dell'Ucraina, lo ha fatto direttamente”.
I carri armati sono sempre parcheggiati a Villesse, in provincia di Gorizia. Fanno gola alla Germania per ripararli e rivenderli. Roma invece ha un’altra idea. Spiega Latorre: “Credo che la cosa più saggia sarebbe restituire all'Italia questo materiale. Questa è un'opinione. La RUAG è proprietaria di quei mezzi e quindi questa è una decisione che spetta alla società”.