Svizzera

Leopard, AID: "RUAG non poteva venderli alla Rheinmetall"

Il direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa, Nicola Latorre, sui carri armati parcheggiati in provincia di Gorizia: "L'autorizzazione era scaduta nel 2019"

  • 11 settembre 2023, 22:51
  • 12 settembre 2023, 09:01

Leopard, la Ruag non poteva esportarli

Telegiornale 11.09.2023, 20:00

  • Keystone
Di: TG/RedMM

“RUAG non aveva l’autorizzazione per venderli alla Rheinmetall”. Secondo l’Agenzia Industrie Difesa, un’agenzia del ministero italiano della Difesa, l’agenzia svizzera che si occupa di armi non poteva vendere i carri armati Leopard precedentemente acquistati dall'esercito italiano. Lo dice alla RSI il direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa, Nicola Latorre: “Vale la pena precisare che questo accordo stipulato nel 2016 ai sensi della legge 185, aveva una durata triennale e quindi nel 2019 questa autorizzazione era scaduta e qualora si doveva riprenderla in considerazione bisognava riattivare tutta la procedura. Cosa che non è mai avvenuta perché la RUAG non ha chiesto di fare questo”.

Secondo l'agenzia Industrie Difesa, RUAG ha omesso un passaggio fondamentale, ovvero ricontattare Roma. Tanto più che i mezzi questa volta avrebbero avuto come destinazione finale l'Ucraina. Secondo l'Italia, RUAG avrebbe prima dovuto chiedere una nuova autorizzazione dopo il 2019 e poi all'Italia spettava comunque il diritto di dare l'eventuale via libera.

Dice ancora Latorre: RUAG “non ha solo il diritto, anche il dovere, di verificare questa operazione. Personalmente ritengo che difficilmente sarebbe stata data questa autorizzazione. Anche perché il nostro Paese, laddove è intervenuto giustamente a sostegno dell'Ucraina, lo ha fatto direttamente”.

I carri armati sono sempre parcheggiati a Villesse, in provincia di Gorizia. Fanno gola alla Germania per ripararli e rivenderli. Roma invece ha un’altra idea. Spiega Latorre: “Credo che la cosa più saggia sarebbe restituire all'Italia questo materiale. Questa è un'opinione. La RUAG è proprietaria di quei mezzi e quindi questa è una decisione che spetta alla società”.

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