Nuovi sviluppi nel caso dei cento carri armati italiani “Leopard 1” acquistati dalla società elvetica RUAG che intendeva ricondizionarli e rivenderli; venticinque erano già stati venduti alla Germania. Venerdì l’Ufficio federale della giustizia ha reso noto di avere ricevuto una richiesta di assistenza giudiziaria dalla procura di Verden (Bassa Sassonia) che sta indagando contro cinque cittadini tedeschi per sospetti di corruzione e concussione in relazione a quella vendita.
SRF rivela che l’azienda tedesca che ha acquistato i panzer è la “Global Logistics Support” con sedi a Kiel e in Baviera. La compagnia ora chiede le siano immediatamente messi a disposizione i venticinque mezzi acquistati nel 2019. La GLS non ha risposto alle domande di SRF sul fatto se intenda o meno inviarli in Ucraina, ma ha messo in chiaro che ritiene di avere una proprietà piena e illimitata dei mezzi e che dunque non siano necessari nulla osta delle autorità svizzere.
La vicenda sarebbe dunque un po’ diversa da quella della “Rheinmetall” dell’inizio di quest’anno, su cui il Consiglio federale aveva posto il veto. A Berna per ora stanno verificando se la vendita del 2019 sia stata correttamente autorizzata e se sia necessaria o meno una nuova licenza di esportazione. Il caso, comunque vada, potrebbe creare nuovi imbarazzi e ripropone la domanda se i servizi di Viola Amherd e del Dipartimento alla difesa abbiano lasciato troppo libera la RUAG nel gestire i suoi affari.
I Leopard in Italia
Telegiornale 23.08.2023, 20:00