"Non c'è alcuna urgenza di ratificare il nuovo accordo di libero scambio con la Turchia". Lo ha confermato la Segreteria di Stato dell'economia in merito alla stipulazione di un nuovo trattato destinato a rimpiazzare l'attuale in vigore dal 1992 fra la Turchia e i Paesi dell'AELS (Islanda, Norvegia, Principato del Liechtenstein e, appunto, Svizzera).
Questa intesa permette l’esportazione senza dazi verso la Turchia, nell'ambito di transazioni pari a poco più di tre miliardi di franchi all'anno. L'obiettivo è di sviluppare questi scambi grazie a una nuova piano che includa il riconoscimento reciproco dei prodotti, la protezione della proprietà intellettuale e nuove concessioni sui prodotti agricoli.
Le Camere hanno confermato in giugno questa intenzione mentre il termine per il referendum è scaduto pochi giorni fa. La ratifica del Consiglio federale è l’ultimo passo per la messa in atto ma, in seguito all'offensiva militare di Erdogan, c'è chi ne chiede il rinvio. "Non c'è alcuna urgenza, il Governo ne parlerà a tempo debito", ha confermato la SECO.
Il piano che coinvolge l'AELS entrerà in vigore man mano, nei Paesi che lo firmeranno definitivamente, una volta approvato definitivamente anche dalla Turchia. Ankara non avrebbe ancora abbozzato alcuna tempistica per la ratifica, come confermato alla RSI dalla segreteria dell'AELS di Ginevra.
Una decisione non dipende, quindi, solo da Berna, visto l'attuale impegno militare di Erdogan in Siria.