I salari reali sono diminuiti dello 0,4% nel 2018 facendo il confronto con l'anno precedente. I timidi aumenti nominali (+0,5%) sono infatti stati erosi dall'inflazione, come osserva l'Ufficio federale di statistica nel comunicato diramato martedì, ricordando che una flessione (-0,1%) era già stata avvertita 12 mesi fa.
Gli adeguamenti (d'altra parte non a tutti concessi) sono generalmente stati decisi a fine 2017, quando il rincaro era stimato al +0,2%, invece del +0,9% che poi in effetti riscontrato.
A ciò vanno ad aggiungersi i rialzi di prezzo non considerati dai tecnici dell'ente, che nel loro paniere non comprendono ad esempio i premi di cassa malati (cresciuti in media del 4%), ma chiaramente avvertiti dal consumatore.
"Un'evoluzione allarmante"
L'Unione sindacale svizzera, alla luce dei dati sull'evoluzione degli stipendi, deplora la condotta del padronato il quale, malgrado l'economia viaggi a pieno regime, ha privato i dipendenti degli effetti della crescita, in un contesto di pigioni elevate e di costante aumento dei premi dell'assicurazione malattia. L'organizzazione chiede pertanto aumenti "sostanziali" poiché anche i salariati devono poter approfittare della crescita.
ATS/dg