I salari non crescono abbastanza, e gli aumenti dell'anno prossimo saranno completamente divorati dall'aumento del costo della vita e dalla progressione dei premi dell'assicurazione malattia. Questo nonostante l'ottima congiuntura economica. Lo denuncia la federazione sindacale Travail.Suisse, che vede invece segnali positivi a livello di compensi minimi.
L'economia svizzera si trova in una fase di boom: quest'anno la crescita del prodotto interno lordo si avvicinerà al 3%, dopo il +1,6% del 2016 e del 2017, ma i lavoratori non ne hanno beneficiato, e non lo faranno nemmeno in futuro, affermano martedì i responsabili di Travail.Suisse.
Nel 2019 gli stipendi di molti dipendenti aumenteranno fra lo 0,5% e l'1,5%, ma la ripresa dell'inflazione (circa l'1% nel 2018) e i costi della sanità faranno sì che numerosi lavoratori si troveranno in tasca meno soldi, spiega Gabriel Fischer, responsabile della politica economica presso il sindacato.
Per la federazione il risultato nei negoziati salariali è quindi insoddisfacente: un giudizio condiviso anche dalle organizzazioni affiliate Syna, Transfair e Hotel & Gastro Union. Il pericolo di una perdita di potere d'acquisto si fa ancora più acuto a causa di una politica di distribuzione degli aumenti che secondo Travail.Suisse è nefasta: dieci anni or sono i due terzi dei ritocchi erano generali, mentre negli ultimi tre anni questa quota è scesa a un terzo.
I salari non crescono
Telegiornale 18.12.2018, 13:30