Max Havelaar lancia anche per l'oro un marchio di commercio equo, in aggiunta a quelli per banane, caffé, riso, fiori e circa altri 2'000 prodotti venduti in Svizzera per un fatturato complessivo di 434,6 milioni di franchi nel 2013. Il nullaosta della fondazione certifica l'assenza di lavoro minorile, il versamento di un salario adeguato, il rispetto della sicurezza dei dipendenti e dell'ambiente.
Il prezioso metallo proviene dalla miniera Sotrami di Santa Filomena, nel sud del Perù. Sempre nel medesimo paese, il marchio verrà presto attribuito anche a un secondo impianto d'estrazione, il Macdesa. Sono inoltre in corso progetti nell'Africa orientale. Ai fornitori è garantito il pagamento di un prezzo minimo, con l'aggiunta di un contributo di 2'000 dollari al chilo per finanziare progetti a favore delle rispettive comunità, come scuole e centri sanitari.
Le prime collezioni di oro da produzione sostenibile sono in vendita nella Confederazione nei negozi Coop City e nelle gioiellerie Christ (appartenente al medesimo gruppo).
pon/ATS