L'acquisto (per 6 miliardi di franchi) dei cacciabombardieri F-35 della statunitense Lockheed Martin è stato approvato giovedì definitivamente dal Parlamento elvetico.
La titolare del Dipartimento della difesa, Viola Amherd, è stata intervistata dalla RSI e ha dato la sua versione sui "pasticci comunicativi" in Governo (quelli che, per intenderci, hanno spinto altri dipartimenti a trattare autonomamente con la Francia per la fornitura di altri aerei).
"Sono contenta, lo sono perché se non fossimo riusciti a portare il progetto con successo alle Camere, dal 2030 la popolazione non sarebbe più stata protetta dalle minacce provenienti dal cielo e si sarebbe trattato di una responsabilità che non intendevo assumermi", spiega la consigliera federale. "La firma sul contratto? Non questo pomeriggio di certo, la apporremo nelle prossime settimane, dopodiché i caccia andranno in produzione. Il primo verrà consegnato alla Svizzera nel 2025. Il lotto completo arriverà entro il 2030. Nel frattempo l'esercito lavorerà per l'integrazione dei nuovi aerei negli attuali sistemi d'armamento".
Riguardo alle critiche che le ha mosso la Commissione della gestione, lei questa mattina ha dichiarato di non aver nascosto nulla ai suoi colleghi. Ha però ammesso che ci sono stati degli equivoci. Come sono andate le cose?
"Non è una contraddizione, non è stato nascosto nulla. Ma è vero che all'interno del Consiglio federale ci sono stati malintesi riguardo all'opportunità di ulteriori trattative. È andata così. La situazione non è stata valutata e capita da tutti allo stesso modo. È un peccato, ma l'accaduto non ha ora alcun impatto sull'acquisto, che faremo".
Cosa farebbe allora (e meglio) in un futuro acquisto di questo genere?
"Forse comunicherei ai colleghi un po' prima i risultati delle valutazioni. Mi sono premurata di arrivare in Governo con basi solide. Tutto sicuro, tutto corretto e con nessuna domanda ancora aperta. Questo ha preso del tempo prima che il dossier fosse, ai miei occhi, perfetto. D'accordo, forse sarei potuta andare un po' più speditamente, comunicare in precedenza che gli esiti erano a favore dell'F35. Ma volevo appunto avere tutto chiaro e limpido".