Svizzera

Mattmark fu una svolta

Cinquant'anni fa morirono 88 operai; da allora cambiò la percerzione del lavoratore straniero

  • 28 agosto 2015, 18:19
  • 7 giugno 2023, 12:06
Immagini entrate nella storia

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Una squadra di ricercatori dell’Università di Ginevra ha presentato, venerdì a Berna, a 50 anni di distanza, un’analisi socio-storica riguardante il disastro di Mattmark in cui morirono 88 operai (56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 austriaci, 2 tedeschi e 1 apolide).

Una tragedia che, secondo lo studio, provocò nella popolazione un duplice moto nei confronti dei tanti stranieri periti: da un canto compassione, dall’altro rifiuto. Le vittime straniere ottennero lo status di essere umano, ma le rivendicazioni delle loro famiglie nei confronti delle autorità elvetiche suscitarono la protesta degli allora nascenti movimenti xenofobi.

La catastrofe del 30 agosto 1965, causata dal distacco di una porzione del ghiacciaio dell’Allalin, finita nel bacino formato dalla diga in costruzione, segnò anche l’emergere di un giornalismo critico, di denuncia. La costante attenzione della stampa sulla tragedia vallesana permise inoltre di meglio conoscere i rischi di uno sfruttamento abusivo dei lavoratori e delle risorse naturali.

Un documentario sulla tragedia proposto da "Storie" in maggio

ATS/dg

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