Il quarto giorno del processo contro il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet è iniziato con gli interventi dei legali dell'imprenditore accusato di aver organizzato il viaggio ad Abu Dhabi, finanziato dal principe ereditario Bin Zayed Al Nahyan, svolto nel 2015 da Maudet e famiglia e di aver pagato il sondaggio sulle preoccupazioni dei ginevrini costato 34'000 franchi.
Stando alla difesa l’uomo voleva semplicemente aiutare Ginevra cercando di ottenere un invito ufficiale per Pierre Maudet al Gran Premio di Formula 1.
Proscioglimento che ha invocato anche per quel che concerne il finanziamento del sondaggio: mirava unicamente a sostenere l'azione politica del consigliere di Stato.
È stato in seguito il turno dell'avvocato difensore di Maudet che ha affermato come il caso non sarebbe neppure stato aperto se il consigliere di Stato non avesse mentito. Tali menzogne, però, non risalgono alla data del viaggio ma al momento in cui i media hanno iniziato a interessarsene. Maudet, noto per la sua "rettitudine e integrità", ha poi scelto di proteggere la sua famiglia. Un errore che non fa altro che renderlo "più umano".
RG 07.00 del 18.02.2021: la corrispondenza di Lucia Mottini
RSI Info 18.02.2021, 18:11
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La richiesta di assoluzione della difesa arriva il giorno dopo che mercoledì il procuratore Stéphane Grodecki ha chiesto 14 mesi di carcere con la sospensione condizionale.