Il presidente della Confederazione Ueli Maurer, dopo vari tentennamenti, ha deciso di andare in Arabia Saudita, dove incontrerà lunedì a Riad re Salman. Un viaggio che dopo l'uccisione del giornalista Jamal Khashoggi era stato a lungo messo in discussione.
Un viaggio, afferma il Dipartimento delle finanze, per "rafforzare le relazioni economiche con i due Paesi del Golfo più importanti per la Svizzera sul piano della politica finanziaria: Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita". Dopo l'uccisione al consolato saudita di Istanbul di Khashoggi, giornalista e collaboratore del Washington Post, critico nei confronti del regime di Riad, la prevista visita di Maurer era diventata politicamente delicata.
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"Prima o poi le relazioni torneranno a normalizzarsi e siamo interessati ad avere una dialogo finanziario perché è un partner importante" ci disse Maurer alla fine di ottobre senza sbilanciarsi su un eventuale viaggio nel Golfo. In maggio il Consiglio federale parlava di "visita allo studio", in giugno Maurer affermava che un viaggio non era previsto.
Dopo l'assassinio di Khashoggi, il Consiglio federale ha bloccato le esportazioni di armi armi all'Arabia saudita e in novembre una commissione del Consiglio nazionale ha sospeso l'esame dell'accordo fiscale contro la doppia imposizione siglato a inizio 2018.
Poche settimane fa però la stessa commissione ha dato il suo via libera: è un primo segnale di normalizzazione; per la maggioranza, la ripresa del dialogo deve permettere a Berna di discutere con il regno saudita non solo di finanza, ma anche del rispetto dei diritti umani e della parità di genere.
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