Le persone toccate dal taglio sono 3’855, anche se i posti di lavoro a tempo pieno soppressi sono formalmente 422. L’annuncio arriva dalla Posta Svizzera che intende sopprimere il servizio di distribuzione di pubblicità gestito dalla filiale Poste Direct Mail Company (DMC).
La Posta, in un comunicato, motiva la chiusura con “la rapida trasformazione digitale fa sì che, da anni, nelle cassette delle lettere arrivi sempre meno pubblicità cartacea”. Direct Mail Company AG (DMC) recapita infatti invii pubblicitari non indirizzati, come volantini e opuscoli, e giornali gratuiti.
“Dovendo far fronte a notevoli difficoltà economiche, DMC non vede altra soluzione se non quella di chiudere la propria organizzazione di recapito”, scrive la Posta, cui sarà affidata l’attività di distribuzione di tutti gli invii a partire da giugno 2024.
La misura, per la quale mercoledì è partita la procedura di consultazione, “vedrebbe coinvolti 3’855 membri del personale di DMC impiegati nel recapito di stampati pubblicitari con un salario a ore e un tasso di occupazione ridotto, compreso tra le tre e le otto ore a settimana, a cui si aggiungerebbero 72 persone impiegate a tempo pieno”. In tutto si tratta di 422 equivalenti a tempo pieno.
Le reazioni di syndicom e transfair
Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati, con transfair che chiede la salvaguardia dei posti di lavoro: ”Il sindacato è profondamente colpito da questa situazione e chiede che le persone interessate rimangano nel gruppo Posta”. Secondo Diego Frieden, responsabile del partenariato sociale con DMC, la misura avrà un impatto sociale pesante: «Per molte persone si tratta di un’importante integrazione al loro magro reddito, spesso pari o inferiore al minimo vitale. Il fatto che un numero così elevato di persone perda il lavoro avrebbe conseguenze sociali importanti».
Da parte sua l’altro sindacato dei dipendenti, syndicom ricorda che “DMC è una società affiliata e posseduta al 100% dalla Posta Svizzera”. Il sindacato chiede pertanto alla Posta di assumersi la propria responsabilità sociale nei confronti dei propri collaboratori. “Ci aspettiamo che la Posta - afferma Manuel Wyss, responsabile del settore Logistica di syndicom - sottoponga a tutti gli interessati un’offerta di lavoro all’interno del Gruppo. Per coloro che non vogliono o non possono accettare tale offerta, ci aspettiamo un piano sociale con una sostanziosa indennità di buonuscita”.