Sono circa 400 ogni settimana, per un totale approssimativo di 21'000 l’anno, i viaggi in aereo dei funzionari della Confederazione. E in pieno dibattito sul clima qualcuno richiede che vengano limitati.
I dati comunicati fanno emergere che sono diverse le ragioni di questi spostamenti, tra le quali congressi, formazioni a livello internazionale e incontri di lavoro; due terzi dei quali, viene precisato, avvengono all’interno del continente europeo.
Il Consiglio federale, a metà estate, aveva dato il suo sostegno a misure per contenere l'impatto ambientale dell'amministrazione, ragion per cui ora gli ambientalisti chiedono azioni esemplari.
È normale aspettarsi dal Dipartimento degli affari esteri molta mobilità, ma i quasi 2’000 voli registrati dal Dipartimento federale delle finanze, "hanno dell'assurdo", sostiene il consigliere nazionale dei Verdi Balthasar Glättli interpellato da RTS. "Chiediamo che per ogni viaggio di otto ore o meno, l'amministrazione e le commissioni parlamentari rinuncino all'aereo a beneficio del treno", ha specificato.
In un momento storico in cui reagire all’emergenza climatica domina l'agenda a tutti i livelli istituzionali, a livello nazionale si replica adottando misure già utilizzate altrove. A Basilea, ad esempio, i viaggi dei funzionari che hanno una durata inferiore alle sei ore vanno fatti in treno mentre a Zurigo, la stessa soglia è imposta, senza alcuna eccezione, ai dipendenti comunali in volo quasi mille volte all'anno, per viaggi di servizio, che, nove volte su dieci, hanno destinazioni europee.