La Confederazione (60%) e i cantoni finanziariamente forti (40%) il prossimo anno metteranno a disposizione di quelli più deboli 5,206 miliardi di franchi, ovvero 76 milioni in meno rispetto a quest'anno. Il nuovo calcolo (non ancora definitivo essendo stato sottoposto ai cantoni) vede avvantaggiata soprattutto la Romandia che complessivamente (tra minori contributi e maggiori versamenti) avrà un saldo attivo di oltre 200 milioni di franchi. Il Ticino e i Grigioni figurano invece tra i cantoni che vedranno ridursi le entrate garantite dal sistema nazionale che mira ad equilibrare le disparità tra ricchi e poveri. Bellinzona otterrà 44,77 milioni (-1,5 milioni) mentre Coira 270,809 (-2,2).
Il maggior beneficiario assoluto della perequazione è sempre Berna che otterrà però 888 milioni, ben 213 in meno di quelli del 2020, grazie al miglioramento della sua situazione. Seguono il Vallese (787 milioni), davanti ad Argovia (492) e Friburgo (459).
I maggiori finanziatori del complicato meccanismo, dopo le casse federali, sono Zurigo (501 milioni) e Zugo (330). Ma versano oltre 100 milioni anche Svitto (198) e Ginevra (187).
Per la perequazione delle risorse del 2021 è determinante il periodo 2015-17. Le conseguenze della pandemia di coronavirus non hanno dunque alcuna ripercussione. I calcoli saranno sottoposti alla Conferenza dei direttori cantonali delle finanze, che si pronuncerà su tutti questi numeri nell'ambito dell'assemblea plenaria del prossimo 25 settembre e presenterà poi un rapporto al Dipartimento federale delle finanze.
Meno soldi da Berna
Il Quotidiano 16.06.2020, 21:00