Svizzera

Meno soli con l’arte

Il Living Museum di Berna ha aperto a Natale per mettere in contatto disabili psichici che si sentono isolati, facendoli dialogare attraverso l’arte

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SEIDISERA del 25.12.2024 - Un luogo dove l’arte si fa cura

RSI Info 25.12.2024, 18:53

  • Living Museo
Di: SEIDISERA/sdr 

Il Living Museum di Berna a Natale ha aperto i propri spazi per mettere in contatto persone con disabilità psichiche che si sentono isolate, facendole dialogare attraverso delle pratiche artistiche. 

Ad accogliere gli ospiti, come documentato dalla RSI che ha visitato gli spazi, un’onda di colori: vi sono quadri appesi alle pareti o su tavolozze qua e là, dei tessuti, dei tavoli con ritagli di carta pronti a essere trasformati, come spiegato dalla direttrice Nathalie Aubort. “Questo è un luogo dove persone con difficoltà a livello psichico possono esprimersi liberamente da un punto di vista artistico e trovare sollievo”. Vi possono accedere persone di ogni sesso, età o estrazione sociale, e non si viene trattati come clienti o pazienti, ma come artisti.

“Questa definizione non mette in primo piano la disabilità psichica, ma la persona. Chi entra qui deve trovarsi a proprio agio, sentirsi accolto e parte di un insieme. I nostri artisti possono poi esprimersi come meglio credono in varie tecniche: pittura, scultura, ceramica, disegno, collage, musica. Siamo arte-terapeuti, psicologi, pedagoghi e artisti, ma siamo qui solo per gestire il luogo. Diamo una mano se ci sono questioni tecniche, siamo di sostegno nel processo creativo quando qualcuno si sente bloccato, altrimenti lasciamo che siano gli artisti a gestirsi”

Natale, riferisce ancora la responsabile del progetto, è spesso un periodo difficile per persone con fragilità che cercano un po’ di compagnia, un senso di famiglia. “Le feste sono spesso un’interruzione degli schemi per molte persone, e allora noi vogliamo esserci affinché possano continuare ad esprimersi artisticamente. Il Living Museum rimane aperto, ognuno può venire, questo è anche il messaggio che vogliamo dare”.

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