L'incidente di un camion cisterna e la sua successiva violenta esplosione avvenuta lunedì sull'autostrada vicino a Bologna ha riacceso i riflettori sui trasporti stradali di sostanze pericolose. E un camion su dieci di quelli che percorrono le strade svizzere è carico di queste sostanze, come carburanti, gas infiammabili e rifiuti. "Sono trasporti necessari all’economia, penso soprattutto a quello di carburanti”, ci spiega il portavoce dell’Ufficio federale delle strade, Gabriele Crivelli.
Si tratta di sostanze che in caso di incidenti possono diventare delle vere e proprie bombe su strada. È quindi importante "ridurre il rischio al minimo, anche se sulle strade il rischio zero non esiste", precisa l’USTRA. Esistono a questo scopo delle norme che riguardano i conducenti e l’equipaggiamento dei veicoli. Inoltre, vengono effettuate delle analisi dei rischi che permettono di definire l’idoneità delle strade ad accogliere questo tipo di carico.
In Svizzera, il Sempione è l’unico dei principali valichi alpini che consente il trasporto stradale di sostanze pericolose. Da qui passano circa 25-30 veicoli al giorno di questo tipo, ovvero l’1% del traffico totale. "L’USTRA ha recentemente investito circa 30 milioni di franchi nella messa in sicurezza di questa tratta", commenta Crivelli. In particolare, sono state fatte delle corsie per le frenate di emergenza e sono stati creati dei bacini per la raccolta dei fluidi che possono fuoriuscire dai mezzi pesanti. "Le misure presenti al Sempione superano quelle richieste dalle norme", aggiunge.
Il dibattito sullo spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia resta comunque sempre aperto. I risultati di uno studio che confronta i pericoli legati a queste due tipologie di trasporto sono attesi per la fine del 2019.