Sono aumentati dal 5% al 7%, nel corso dell'ultimo decennio, i danni assicurati dovuti a fenomeni meteorologici estremi. È quanto segnala Sergio Ermotti, già CEO di UBS e ora presidente di Swiss Re, sulle colonne della NZZ am Sonntag.
Se la temperatura media globale aumenterà entro il 2050 di 3,2 gradi centigradi, l'economia mondiale subirà una perdita fino al 18%, sottolinea.
Ermotti ritiene inoltre che sia stato troppo precoce l'abbandono del nucleare da parte della Svizzera. "Dovremmo riconoscere che l'energia atomica può far parte di una strategia energetica diversificata", afferma nella sua intervista al domenicale svizzero tedesco, pur rilevando che il problema della gestione delle scorie non è stato risolto, e che sussistono rischi.
"Il mercato non dipende dalle due grandi banche"
"Sempre nell'intervista al domenicale, parlando della piazza finanziaria, Ermotti dice di non vedere alcun vantaggio economico nell'avere due grandi banche come UBS e Credit Suisse. La Svizzera non ha nemmeno bisogno di 24 banche cantonali. La diversificazione, aggiunge, "è molto più importante del numero di grandi banche". Il mercato nazionale "non dipende dalle due grandi banche". Alla domanda se fosse stato contattato per la posizione di CEO del Credit Suisse, Ermotti ha risposto con un "No comment".
Maltempo, le riflessioni
Il Quotidiano 09.09.2022, 21:00