I primi nuovi aerei da combattimento svizzeri verranno consegnati a partire dal 2025 e la flotta sarà operativa dal 2030. Una parte dei vecchi Tiger, la cui data di scadenza è nel 2018, e gli F/A-18 (in servizio in linea di massima fino al 2025) resteranno in attività più a lungo del previsto. I secondi dovranno per questo essere riammodernati, al costo di quasi mezzo miliardo di franchi. Dopo il "no" al Gripen nel 2014, sono questi i piani che il consigliere federale Guy Parmelin ha esposto oggi (lunedì) alla stampa.
Il ministro della difesa si basa sul rapporto intermedio di un gruppo di esperti, che conferma la necessità per la Confederazione di acquistare un nuovo apparecchio. Il consigliere federale ha già compiuto il primo passo per la ricerca del futuro velivolo, chiedendo un credito di 10 milioni per il processo di valutazione e scelta. Il via libera formale dovrebbe giungere dal Parlamento con il programma di armamento 2017. La scelta del modello dovrebbe avvenire nel 2020, per permettere alle Camere di pronunciarsi sul credito nel 2022. Sui tempi influirà però il ventaglio di alternative preso in considerazione: limitarsi a Gripen, Eurofighter e Rafale sarebbe più rapido, mentre includere altri caccia richiederebbe nuovi test.
pon/ATS
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