Negli ultimi mesi si è molto discusso sulla possibile introduzione di alcolici alla Migros. Entro il 4 giugno saranno i 2,3 milioni di socie e soci della cooperativa a prendere una decisione in merito. Con l’approvazione di questa modifica, l’azienda potrebbe abbandonare una sua storica tradizione, conseguendo un notevole guadagno economico.
Nuove possibilità per i produttori locali
Nell’eventualità di un “sì”, per i produttori locali si potrebbero aprire delle interessanti opportunità. “È una cosa positiva, c'è una grande disponibilità per i prodotti locali, quindi ci sarà un assortimento, ristretto a livello nazionale, e poi opportunità per i medi produttori” ha affermato Andrea Conconi, direttore di Ticinowine.
Più rischi per chi soffre di dipendenze
C’è invece chi, occupandosi di dipendenze, non sostiene l’idea di introdurre alcolici nel supermercato: “Avere un luogo dove l’alcol non è presente – un concetto forse difficile da comprendere per chi non ha questo genere di problema – è un punto importante” ha spiegato Karin Gianola, direttrice di Ingrado, servizio per le dipendenze.
“Una tattica di marketing”
Comunque andrà di Migros si parla, e in questo senso l'operazione si risolve in un successo. “Questa votazione è una vecchia tattica di marketing attualizzata, perché ultimamente si parla molto di Migros: è tutta pubblicità, insomma” ha detto Sven Reinecke, dell’Istituto di marketing dell’Università di San Gallo. “Si tratta di capire quali sono le priorità per i soci, se il profitto o invece l'identità, la tradizione e i bisogni della società.”
Una maggioranza per il “sì” porterebbe alla vendita di alcol dal 2023
Nelle cooperative in cui i votanti non dovessero superare i due terzi, la tradizione centenaria dell’azienda svizzera di non vendere alcolici persisterà. In quelle in cui i votanti in favore al cambiamento saranno superiori ai due terzi, dal 2023 Migros potrà vendere bevande alcoliche.