La diffusione del coronavirus ha aumentato in pochi giorni di 150 volte gli acquisti della farmacia dell'esercito, da quando il 20 marzo scorso il Consiglio federale le ha affidato il compito di comprare, stoccare e distribuire il materiale medico di protezione necessario. È infatti l'unica organizzazione della Confederazione a possedere l'autorizzazione per il commercio all'ingrosso di questi beni. Ora, a quasi un anno di distanza, è tempo di bilanci. Nel complesso "è stato possibile adempiere il compito", si legge in un comunicato, e "in nessun momento ci sono state lacune di approvvigionamento che si potessero ripercuotere sulla salute pubblica".
La sfida ora è la conservazione e la distribuzione dei vaccini
In un mercato mondiale dove, soprattutto all'inizio, le quantità disponibili erano limitate, sono stati comprati mascherine, respiratori e disinfettati di qualità e in quantità sufficienti. Da alcune settimane, la farmacia è inoltre responsabile della logistica dei vaccini in tutti i cantoni e nel Liechtenstein.
Non tutto, però, è filato liscio: ci sono stati anche errori, ritenuti inevitabili vista la complessità del compito, per il quale risorse, know-how e mezzi informatici non erano all'altezza prima che scoppiasse la pandemia. Gli errori - il più noto dei quali è probabilmente l'acquisto a un prezzo esagerato di mascherine FFP2 per una ventina di milioni di franchi - verranno ora esaminati in modo sistematico, per trarne i dovuti insegnamenti. Nell'ottica della trasparenza, da oggi (giovedì) verranno pubblicati su internet diversi documenti rilevanti.
Notiziario 11.00 dell'11.02.2021 La Farmacia dell'esercito più trasparente
RSI Info 11.02.2021, 12:10
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La Farmacia dell'esercito si difende dalle accuse
Telegiornale 11.02.2021, 21:00